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Sempre più toscani studiano... da prete

Inaugurato l'anno accademico della Facoltà teologica: crescono gli immatricolati sia tra i laici sia tra i religiosi e si abbassa l'età media

Di certo non è un settore di studi molto pubblicizzato. Né uno di queli paragonabili a grandi aree dell'istruzione come giurisprudenza o sciene politiche. Eppure la Facoltà di teologia dell'Italia centrale, con sede a Firenze, pur nella sua nicchia sembra attrarre a sé un numero sempre crescente di persone. 

Si tratta, nello specifico, di un centro di studi teologici a livello universitario che ha lo scopo di fornire una formazione teologica sia di base che specializzata per sacerdoti, religiosi e laici. 

E proprio su questi percorsi i numeri presentati nel "Dies Academicus" della Facoltà hanno fatto registrare una nuova salita. I nuovi immatricolati sono infatti in aumento, soprattutto tra gli iscritti per le licenze in teologia biblica e teologia dogmatica, aumentano i religiosi e i seminaristi e si abbassa l'età media di coloro che decidono di intraprendere questo tipo di studi, organizzati in tre cicli: il primo, di cinque anni, porta al Baccalaureato in Teologia (riconosciuto dallo Stato Italiano come diploma universitario), il secondo, di due anni, porta alla Licenza in Teologia, titolo riconosciuto dallo Stato ed equiparato ad una Laurea, il terzo porta al Dottorato.

A tenere a battesimo l'anno accademico è stato mons. Dario Viganò, direttore del Centro televisivo vaticano (che seguirà anche la visita del Papa il prossimo anno a Firenze) con una lectio magistralis sul tema "La Chiesa e le pratiche di comunicazione virale. Scenari e processi" preecduta, tra l'altro, dai saluti del cardinale Giuseppe Betori, Gran Cancelliere della Facoltà.

Guarda nella videogallery l'intervista al preside della Facoltà Stefano Tarocchi