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Sentenza Toremar, lo sgomento dei vertici

"In 3 anni, investimenti per 20 milioni e decine di assunzioni" tuona il presidente Montomoli: "Ora il Consiglio di Stato dice che abbiamo scherzato?"

"Faremo il possibile per difendere il nostro diritto a continuare a gestire la Toremar". E' netta la reazione di Stelio Montomoli, presidente di Toremar, società privatizzata da due anni e ora partecipata da Moby, dopo la sentenza con cui il Consiglio di Stato, ribaltando quanto deciso dal Tar in primo grado, ha di fatto cancellato l'esito della gara del 2011, stabilendo che il servizio di trasporto passeggeri verso le isole dell'Arcipelago toscano venga ri-assegnato alla compagnia Toscana di Navigazione. 

"Un'incomprensione gigantesca verso le necessità delle aziende e i tempi per realizzarle" definisce la sentenza Montomoli, che rivendica lo sforzo economico e produttivo compiuto negli ultimi 3 anni dall'attuale gestore del trasporto marittimo: "La compagnia, grazie al sostegno dell'azionista Moby ha realizzato circa 20 milioni di investimenti per l'ammodernamento della flotta e il miglioramento dei servizi di bordo". Molto è stato fatto, aggiunge il presidente Toremar, anche sul piano occupazionale: 89 lavoratori regolarizzati, 41 cause preesistenti risolte, nuove assunzioni di 43 marittimi e 3 amministrativi, con un aumento dell'organico fino agli attuali 209 marittimi assunti a tempo indeterminato. "E ora il Consiglio di Stato ci dice che abbiamo scherzato?" conclude Montomoli: "Cosa avremmo dovuto fare? Lasciare marcire la flotta e i rapporti di lavoro in attesa del giudizio del Consiglio di Stato?".

Ad esprimere "preoccupazione per la salvaguardia dei posti di lavoro  e la continuità del servizio" è anche la Uil Trasporti toscana, che denuncia: "Ancora una volta il prezzo della privatizzazione ricade su lavoratori e cittadini".