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Senza sangue a rischio gli interventi chirurgici

L'allarme dell'Avis: per colpa del caldo i donatori sono in calo, mancano le strutture trasfusionali e bisogna approvigionarsi fuori dalla Regione

La normativa europea ha imposto una procedura di accreditamento che ha ridotto da 56 a 14 le unità trasfusionali in Toscana. Sei di quelle rimaste sono dell'Avis, ma da sole non riescono a farsi carico della raccolta del sangue sufficiente a garantire le scorte minime di sicurezza. 

Colpa delle ferie, del caldo di questi giorni, ma anche e soprattutto della chiusura di queste strutture. Da qui la richiesta alla Regione Toscana e ai dirigenti dei Centri trasfusionali di rendere operative tutte le strutture nei mesi estivi, facendo ruotare il personale in modo da accogliere le centinaia di donatori che prima si appoggiavano a strutture chiuse in seguito all'entrata in vigore della normativa europea.

"Ci stiamo adoperando, appellandoci a tutti i nostri donatori - commenta Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana - affinché, da oggi alla fine del mese, si possa coprire la mancanza di sacche donate. E' da sottolineare che, anche se le urgenze chirurgiche vengono comunque garantite, esistono tutta una serie di interventi programmati che, in assenza di scorte, rischiano di essere rinviati"