La liquidazione era stata concessa a Bronchi il 30 giugno 2014 dall'ex consiglio di amministrazione di Banca Etruria, presieduto da Lorenzo Rosi. Solo un consigliere si astenne, Giovanni Grazzini.
Il giudice per le indagini preliminari avrebbe riconosciuto a Bronchi il diritto di incassare, come prevede il contratto di lavoro, una parte della liquidazione, ponendo invece sotto sequestro preventivo il resto, come chiesto dai pm che indagano sulla bancarotta di Banca Etruria.