Politica

SÌ o No, un sabato bestiale

Il 5 novembre sarà la giornata centrale della Leopolda del Sì al referendum. In contemporanea, la manifestazione dei comitati per il NO

Matteo Renzi e Graziano Del Rio

Il tremendo terremoto da 6.1 di domenica scorsa, che ha squassato l'Italia centrale facendo crollare quello che aveva resistito alle scosse delle settimane precedenti, ha defintivamente rimesso in discussione la scaletta della Leopolda del Sì, edizione 2016 della kermesse renziana in programma dal 4 al 6 novembre nella storica ex stazione fiorentina. Inizialmente evento di punta della campagna per il Sī al referendum costituzionale del 4 dicembre, la manifestazione risulta in fase di revisione mentre si rincorrono le voci intorno a una raccolta fondi meno soddisfacente rispetto agli anni passati e a una lista dei super ospiti in continuo aggiornamento (Jovanotti sì e poi no, Benigni sì e poi no e così via).

In tutto questo, resta una certezza: la contromanifestazione organizzata per sabato 5 novembre dai comitati per il No al referendum, intitolata Firenze per il No.

"Scenderemo in piazza con la Firenze che dice NO al governo del servilismo spudorato ai poteri forti - si legge nel comunicato di presentazione - Quegli stessi poteri che si riuniranno alla Leopolda e che oggi rappresentano il Partito del Sì: il mondo delle banche e della speculazione, la cricca delle grandi opere e della corruzione, quella delle cooperative dello sfruttamento selvaggio del lavoro, e non ultima quella stessa casta politica che Renzi diceva di volere rottamare. E’ solo a loro che serve questa riforma costituzionale, ed è solo a loro che interessa la stabilità di questo governo".

"Questa città, che prima di tutti ha conosciuto Renzi - si legge ancora nel comunicato - è stanca delle sue politiche e ancora più stanca di essere raccontata come “la sua città”, di essere continuamente utilizzata come passerella elettorale mentre si continuano ad ignorare i bisogni e le istanze degli abitanti. E’ per questo che la manifestazione si dirigerà verso la kermesse renziana, convinti che le tante ragioni che compongono il NO a questo governo non possano continuare ad essere nascoste, censurate, confinate negli angolini di un dibattito pubblico tutto appiattito sulla propaganda per il “Sì”.