Politica

Si rafforza l'asse fra Udc e Nuovo Centrodestra

Del Carlo ''La proposta Udc-Ncd a livello nazionale e regionale mira a costituire una nuova forza di centrodestra. No alle logiche egemoniche Pd-FI''

Giuseppe Del Carlo e Alberto Magnolfi

Il giorno dopo l'approvazione da parte del consiglio regionale della nuova legge elettorale toscana, il capogruppo dell'Udc Giuseppe Del Carlo - che ha votato contro la riforma insieme ai colleghi del Nuovo Centrodestra, di Fratelli d'Italia e agli esponenti di altre forze politiche, anche di maggioranza - interviene criticando duramente ''l'accordo blindato fra Partito democratico e Forza Italia''.

“E' una legge frutto di una intesa a due con grossi limiti sotto il profilo politico-istituzionale e a forte rischio di incostituzionalità - commenta Del Carlo - L’accordo blindato fra PD e FI, in un contesto politico fortemente condizionato dalle spinte dell’antipolitica, ripercorre vecchie logiche egemoniche sia nei confronti delle forze politiche minori che degli elettori'' ''La riforma contiene le ambiguità già presenti a livello nazionale - continua Del Carlo - con i vertici di FI che dall’opposizione mirano a garantirsi la rappresentanza istituzionale (listino bloccato facoltativo) e con il PD che pur di garantirsi un cospicuo premio di maggioranza per consolidare ancora di più il potere a livello regionale paga un caro prezzo con un terzo del suo gruppo che ha disertato il voto per contestare le ambiguità dei propri vertici che si sono piegati ai ricatti di FI''.

''Purtroppo in queste condizioni è difficile costruire in Toscana una vera alternativa di governo - dichiara Del Carlo - Il centrodestra ha urgente bisogno di un profondo cambiamento con partiti veri che mettano al primo posto il confronto democratico e la selezione della classe dirigente a partire dai territori. Una eventuale alleanza per le elezioni regionali non può ripercorrere le logiche del passato rivelatesi perdenti anche negli enti locali. La proposta Udc-Ncd a livello nazionale e eegionale mira proprio alla costituzione di una nuova forza di centrodestra che comprenda tutti coloro che si riconoscono nei valori del Partito Popolare Europeo''.

Molto critico con Partito democratico e Forza Italia anche il capogruppo di Ncd Alberto Magnolfi.

“Crediamo che Ferrucci abbia davvero poco da festeggiare - dice Magnolfi - oltre un terzo del suo gruppo ha voltato le spalle alla nuova legge elettorale regionale e la maggioranza che sostiene Rossi si è liquefatta su quello che è l’atto “principe” di tutta la legislatura. E tutto ciò per ossequiare un accordo in cui FI vince tutto “il banco”. Per non piangere, talvolta si sorride!”

“Si è voluto cambiare “il porcellum in salsa toscana” con l’ «incostituzionellum» - prosegue Magnolfi - Un azzardo giuridico in cui il combinato disposto di listino regionale bloccato e facoltativo più voto di preferenza, divide i toscani in eletti di serie “A” (quelli candidati nel listino regionale eletti sicuramente e senza preferenze) ed eletti di serie “B” (quelli che lotteranno per le preferenze) ma anche, e soprattutto, in elettori di serie A (coloro per cui il voto di preferenza varrà davvero perché elettori di un partito che rinuncia al listino regionale) ed elettori di serie B (coloro per i quali le preferenze saranno una vera e propria presa in giro)''.

''L’insensata forzatura istituzionale imposta dal Pd riserverà sorprese amare anche in sede di applicazione - incalza Magnolfi - Si è imposto al consiglio di lavorare per una notte intera intorno ad emendamenti di oscura interpretazione tecnico-giuridica. In più occasione, come sui criteri di assegnazione dei seggi, nessuno dei presentatori - compreso lo stesso Ferrucci - è stato in grado di spiegare ciò che il duo PD-FI proponeva all’Aula. E non certo perché facesse a loro fatica”.