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Addio al sopravvissuto della strage di Montemaggio

​È scomparso all'età di 96 anni Vittorio Meoni, partigiano e simbolo dell'antifascismo senese. Era l'unico sopravvissuto alla strage del 1944

Vittorio Meoni era l'unico sopravvissuto, anche se gravemente ferito, all'eccidio di Montemaggio del 18 marzo del 1944 dove persero la vita diciannove suoi compagni, è stato presidente dell'Istituto Storico della Resistenza Senese e dell'Anpi provinciale di Siena.

Nato l'11 dicembre del 1922 da una famiglia di insegnanti visse tra Colle Val d'Elsa, città del padre, Siena, Prato e Firenze per seguire gli studi all'Università di scienze politiche dove subì ''influenza di personaggi come Giorgio La Pira. 

Più volte arrestato per aver manifestato i suoi ideali antifascisti anche dopo la notizia della caduta del fascismo, venne catturato e torturato a Villa Triste a Firenze per poi essere trasferito al carcere delle Murate. 

Una volta libero, decise di darsi alla macchia, tornando a Colle Val d'Elsa per unirsi ai partigiani e compiere le sue azioni tra Casole d'Elsa e il Montemaggio. Meoni si arruolò come volontario nell'esercito di liberazione italiano prendendo parte al Gruppo di combattimento Cremona che operava in Romagna, a fianco dell'VIII Armata Britannica. 

Vennero in seguito il trasferimento a Roma per partecipare alla Commissione di direzione nazionale del Pci, il rientro a Siena, le drammatiche giornate del '48, i processi che la Resistenza senese dovette subire, la difficile scelta di non accettare la candidatura a sindaco.