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Trapianti incrociati grazie a donazione samaritana

Ha fatto tappa anche negli ospedali di Siena e di Pisa la catena di quattro trapianti di rene durata 33 ore e iniziata da una donatrice vivente

La straordinaria operazione, illustrata dal ministro alla sanità Beatrice Lorenzin, ha coinvolto 55 persone fra medici, infermieri, rianimatori e operatori della polizia che hanno trasportato gli organi con una Lamborghini.

La catena, definita cross-over, è stata possibile da una donatrice samaritana, una signora lombarda di 60 anni che ha donato spontaneamente un rene senza ricevere alcun compenso e senza avere alcun legame effettivo con chi l'avrebbe ricevuto.

Il suo rene è andato a un paziente pisano in attesa del trapianto mentre un familiare di quest'ultimo ha donato a sua volta un proprio rene a un altro paziente pisano compatibile. Un congiunto di quest'ultimo ha donato un suo rene a un paziente dell'ospedale di Siena mentre un donatore senese lo ha donato all'ospedale di Bergamo per il quarto ultimo trapianto.

"Siamo di fronte a tre coppie di congiunticon un donatore e un ricevente non compatibili fra loro - ha spiegato il direttore del Centro nazionale trapiante Alessandro Nanni Costa - La signora lombarda che si è prestata a fare da donatore samaritano ha risolto il problema". E il cerchio si è chiuso.