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Crisi, disoccupazione e malattia, toscani nella rete dell'usura

Nei 44 centri d'ascolto della Fondazione Toscana per la prevenzione del fenomeno nel 2022 sono stati effettuati 502 colloqui e 298 consulenze

Crisi d'azienda, sovraindebitamento e anche però il gioco d'azzardo: sono questi alcuni dei principali motivi che spingono i toscani dritti nella rete dell'usura. Ma il sostegno c'è, ed è rappresentato dalla Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Ets con i suoi 44 centri d'ascolto diffusi su tutto il territorio regionale.

I dati 2022 dell'attività sono stati presentati oggi a Siena: nell'anno passato sono stati effettuati 502 colloqui e 298 consulenze e avanzate 63 richieste di finanziamento inoltrate alle banche, di cui 42 già erogate per un importo di circa 3,9 milioni di euro, mentre altre sono all’esame degli istituti di credito per circa 3 milioni di euro. 

Il Bilancio Missione 2022 è stato relazionato dal presidente Francesco Pulitini, in carica dal 2023, mentre il suo predecessore Lelio Grossi ha portato il suo saluto.

Rischio usura: chi e perché

Diversi i motivi che hanno portato i toscani ai centri d'ascolto antiusura: al primo postosi conferma, come nel 2021, lo stato di crisi dell’azienda complici ancora le conseguenze della pandemia (25% dei casi). Seguono il sovraindebitamento per l’uso non corretto del denaro (21%), la perdita o sospensione del posto di lavoro (18%), la malattia propria o di familiari (14%), il razionamento del credito da parte di intermediari finanziari (13%) e la gestione di separazioni o divorzi (8%). 

Da un punto di vista anagrafico, le persone che si rivolgono alla Fondazione sono soprattutto nella fascia di età fra 51 e 55 anni (21%), over 65 (20%) e fra i 46 e 50 anni, seguiti dalle fasce più giovani.

Nel 2022 le attività della Fondazione hanno contato principalmente sul Fondo Speciale Antiusura messo a disposizione dal Ministero dell'economia e delle finanze, pari a circa 18,2 milioni di euro, e sul Fondo di circa 1,5 milioni di euro in arrivo dalla Regione Toscana per il rilascio di garanzie integrative per mutui ipotecari.

Il gioco d'azzardo

“L’esposizione al rischio usura - ha spiegato Pulitini - si lega all’uso non corretto e inconsapevole del denaro per varie cause sociali, lavorative ed economiche. A queste va aggiunto il problema del gioco d’azzardo patologico, che la Fondazione cerca di contrastare attraverso corsi di formazione destinati a volontari del terzo settore e a dipendenti bancari per facilitare l’individuazione dei soggetti ludopatici e definire le modalità più idonee per rapportarsi con questi soggetti e aiutarli. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Toscana nell’ambito di un progetto di Anci Toscana e conta sulla collaborazione con l’Università di Siena”.

La Fondazione

Costituita nel 2004, la Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Onlus oggi conta su 44 centri di ascolto distribuiti nelle principali località della Toscana e coordinati dalla sede regionale di Siena. 

Opera contando su oltre 150 volontari, in gran parte ex dipendenti di banca con adeguate esperienza e professionalità.

Non eroga direttamente prestiti e sussidi, ma fornisce alle banche convenzionate le garanzie necessarie per consentire a famiglie e microimprese di accedere al credito ordinario, quali prestiti rateali e mutui a condizioni agevolate per estinguere passività pregresse o fronteggiare spese necessarie e impreviste. 

Dall’inizio della sua attività, la Fondazione ha effettuato 27.708 colloqui, istruito 4.338 richieste di finanziamento e garantito 2.437 finanziamenti accolti dalle banche, per un totale di circa 122 milioni di euro