Le sette persone, tra colf e badanti, finite nel mirino della guardia di finanza avevano in comune il fatto di non dichiarare quanto percepivano.
Una condotta recidiva venuta a galla in seguito ai controlli della guardia di finanza che, grazie all’incrocio dei dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo e alla collaborazione dell’Inps, hanno consentito di stanare sette lavoratori domestici “fantasma” operanti nel capoluogo e comuni limitrofi, completamente sconosciuti per lo Stato italiano.
Negli anni, i sette lavoratori avrebbero puntualmente omesso di dichiarare redditi per un ammontare di circa 300mila euro.