Cronaca

Soffiate Consip, fine inchiesta in autunno

Lo ha dichiarato il procuratore Paolo Ielo davanti alla sezione disciplinare del Csm. Il pm: "Scafarto voleva perquisire la casa di Tiziano Renzi"

Potrebbe arrivare a conclusione nel prossimo ottobre il filone romano dell'inchiesta sugli appalti della Consip, quello incentrato sulle soffiate che potrebbero aver compromesso il filone principale delle indagini e in cui sono indagati a vario titolo toscani molto noti come l'ex ministro dello sport Luca Lotti, il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni, Tiziano Renzi, padre dell'ex premier (vedi qui sotto gli articoli collegati).

A dichiararlo è stato il procuratore di Roma Paolo Ielo davanti Csm che lo ha convocato come testimone nel procedimento disciplinare a carico dei pm della procura napoletana John Henry Woodcock e Celeste Carrano, titolari del filone delle indagini su episodi di corruzione in una gara da 2 miliardi e 700 milioni di euro bandita da Consip.

Stando alle dichiarazioni di Ielo, per chiudere le indagini la procura romana sta aspettando le motivazioni con cui la Cassazione ha respinto il ricorso del procuratore generale contro la decisione del Tribunale di riesame di sospendere l'interdizione dai pubblici uffici per un altro indagato, il maggiore del Noe Giampaolo Scafarto. Se però entro ottobre le motivazioni non saranno depositate, Ielo ritiene di procedere con la conclusione dell'inchiesta. "Ma il procuratore generale può smentirmi" ha precisato.

Durante l'audizione Ielo ha raccontato che il maggiore Scafarto, dopo aver indagato a lungo sugli appalti, aveva intenzione di perquisire anche l'abitazione di Tiziano Renzi. Tuttavia lo sconsigliò e anche Woodcock si dichiarò d'accordo con lui sull'inpportunità di un'operazione che avrebbe esposto moltissimo la procura con pochissime probabilità di trovare elementi utili all'inchiesta.

Ielo ha confermato che fra le procure di Roma e Napoli sono sempre intercorsi buoni rapporti.

Il procedimento disciplinare contro Woodcock e Carrano, nato da alcune dichiarazioni di Filippo Vannoni, potrebbe comunque ricominciare da zero se non si concluderà entro il 25 settembre, giorno in cui decadranno gli attuali membri del Csm e dovranno subentrare quelli appena nominati.