Attualità

Soprintendenza vincola le opere d'arte di Mps

Dopo l'annunciao della banca della vendita del patrimonio artistico, nuovo vincolo per i beni che fanno parte della storica collezione Chigi Saracini

Palazzo Chigi Saracini

Nel piano di ristrutturazione presentato dal Monte dei Paschi di Siena all'Unione Europea c'è l'opzione di vendere la collezione di opere d'arte della banca. Notizia che ha innescato reazioni negative a tutti i livelli, a partire dal sindaco Bruno Valentini per finire alla Fondazione Mps. 

Oggi la Soprintendenza di Siena è intervenuta sull'argomento specificando che tutti i beni del Monte dei Paschi, istituto di diritto pubblico, erano già tutelati da una legge del 1939. La Soprintendenza ha comunque già avviato le procedure per imporre un nuovo vincolo a tutte le opere che fanno parte della collezione Chigi Saracini.

"Il cambiamento della natura giuridica, da istituto di diritto pubblico a spa, non ha liberato i beni storico-artistici dalla tutela ope legis fino a quando non avvenga la verifica dell loro interesse culturale" si legge in una nota firmata dalla soprintendente Anna Di Bene.

"In questo senso, la Soprintendenza ha già avviato il procedimento e l’iter amministrativo necessario, emanando un nuovo vincolo per quanto riguarda i beni di interesse storico artistico di proprietà della Banca Monte dei Paschi facenti parte della storica Collezione Chigi Saracini, vincolandoli come collezione indivisibile e pertinenziale al Palazzo Chigi Saracini in Siena - si legge ancora nella nota della Soprintendente Di Bene -  La stessa verifica è in itinere per tutti gli altri beni di interesse storico artistico che costituiscono i vari gruppi collezionistici presenti nelle varie sedi della Banca Monte dei Paschi. Anche questi beni a seguito di valutazione, saranno vincolati come nuclei collezionistici indivisibili, legati alla storica città di Siena".