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Sos dei patronati: "A rischio i servizi gratuiti"

Cgil, Cisl e Uil contro il taglio di 150 milioni previsto in Finanziaria. I parlamentari fiorentini si impegnano per far sopprimere la norma

Garantiscono la possibilità di sbrigare quasi 700 diverse tipologie di pratiche in materia previdenziale, di salute sul lavoro e di servizi assistenziali spesso e volentieri a sostegno di disoccupati o immigrati. Ma dal prossimo anno, se non ci saranno modifiche alla legge Finanziaria, alcuni di questi servizi potrebbero non essere più erogati.

E' la denuncia dei patronati di Cgil, Cisl, Uil e Acli di Firenze che sul tema hanno scritto una lettera a tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione chiedendo loro di modificare il comma 10 dell'articolo 26 che prevede un taglio di 150 milioni di euro ai contributi destinati loro attraverso la diminuzione (dallo 0,226 allo 0,145%) dell'aliquota destinata al fondo patronale e detratta in busta paga ai dipendenti.

A rispondere all'appello sono stati in 5 (Maria Grazia Gatti, Filippo Fossati e Marco Donati del Pd, Marisa Nicchi e Alessia Petraglia di Sel mentre la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, Pd, ha inviato loro una lettera) ed hanno spiegato loro che sarebbero già pronti due emendamenti, uno che prevede la soppressione totale del comma, l'altro la riduzione del taglio da 150 a 40 milioni.

"Nel 2013 - hanno spiegato i direttori dei patronati fiorentini di Cgil, Cisl e Uil che insieme a quelli Acli sbrigano quasi l'80% dell'intero numero di pratiche - era stata varata una norma che prevedeva una presenza sempre più capillare degli uffici e dei servizi sul territorio, ma questo taglio comporterebbe al contrario una loro diminuzione sia in termini numerici sia di servizi".

Secondo quanto spiegato, nel solo 2013, i patronati fiorentini hanno gestito (in maniera completamente gratuita, come previsto dalla legge) un totale di 130mila pratiche tra cui 15mila legate alla disoccupazione o al ricorso agli ammortizzatori sociali, 13mila domande di pensione e 11mila presentazioni o rinnovi di permessi di soggiorno.

Per sensibilizzare il governo, una lettera a tutti i parlamentari toscani è poi stata scritta anche dal presidente di Rete Imprese Toscana, Valter Tamburini. “Siamo consapevoli della difficile situazione del Paese – scrive Tamburini - e quindi non vogliamo sottrarci al dovere di contribuire, in termini di sacrifici, all’azione di risanamento e all’ammodernamento dell’Italia, ma chiediamo un’azione sostenibile. Per questo le Associazioni che compongono Rete Imprese Toscana chiedono la riorganizzazione dell'attività dei patronati al fine di contenere i costi e garantire comunque la gratuità del servizio di sussidiarietà almeno per particolari fasce sociali, quelle "deboli" in particolare”.