Lavoro

Spiraglio Gkn, l'azienda valuta 13 settimane di Cig

E' stata la viceministra Todde a proporre il ricorso alla cassa integrazione per i 422 dipendenti come primo passaggio verso la reindustrializzazione

Mentre gli operai manifestavano per le strade del centro con cortei, cori e striscioni, nel palazzo della prefettura c'è stato il primo passo avanti nella durissima vertenza dello stabilimento di Campi Bisenzio della multinazionale di componenti per auto Gkn, ad alto rischio di chiusura con la cancellazione di 422 posti di lavoro. 

Nel corso del nuovo incontro fra le istituzioni nazionali e locali, i sindacati e i rappresentanti della multinazionale, la viceministra Alessandra Todde ha proposto, in alternativa ai licenziamenti, l'attivazione di 13 settimane di cassa integrazione per tutti i dipendenti, in pratica il primo passo verso una reindustrializzazione del sito produttivo. L'azienda si è riservata di valutare la proposta e il tavolo di confronto è stato quindi sospeso.

"Il fatto di aver sospeso il tavolo e di non aver avuto la chiusura netta che c'è stata la volta scorsa è sicuramente qualcosa di diverso, una cosa importante" ha dichiarato la viceministra.

"E' comunque importante non illudere nessuno - ha detto ancora Todde - Ci troviamo davanti a una multinazionale, un gruppo che ha preso una decisione ma tutte le istituzioni, tutti i livelli di governo e le parti sociali hanno risposto allo stesso modo. Continueremo quelle azioni che stiamo portando avanti, quindi io credo che questa sospensione sia un elemento di riflessione".

La Gkn negli ultimi 2 anni ha ricevuto circa 2 milioni di euro di contributi pubblici, la maggior parte destinati allo stabilimento di Brunico, in Alto Adige.