Attualità

Basta grandi opere, Nencini sposa la linea Delrio

Meno cantieri infiniti e più interventi su scuole, mobilità e dissesto idrogeologico. Così il successore di Lupi ha conquistato il suo viceministro

La rivoluzione di Graziano Delrio, neo ministro delle Infrastrutture del governo Renzi, piace al numero due del dicastero, Riccardo Nencini.

Il viceministro ha plaudito all'idea lanciata da Delrio dalle colonne di Repubblica di uscire dalla logica delle grandi opere per puntare con maggior vigore sulla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, sulla ristrutturazione degli edifici scolastici e sulla mobilità urbana. 

Nencini, intervenuto a Bologna agli Stati generali della nuova mobilità ha sottolineato come per la prima volta il def prenda in considerazione esplicita il tema delle aree metropolitane.

"Il che - ha detto Nencini - indica un investimento diretto, concreto e un'attenzione particolare che riguarda il mondo delle città metropolitane. Perché è qui che si muove il 65% della popolazione italiana". 

Nencini ha poi sottolineato come il passato da sindaco di Delrio sarà fondamentale per riallacciare i rapporti con gli amministratori locali. "Quando parli di interventi sulle scuole e di dissesto idrogeologico - ha sottolineato il viceministro - è obbligatorio un rapporto preferenziale con chi amministra il territorio".

Ultimo pensiero Nencini l'ha rivolto proprio alla nuova impronta data al lavoro da Delrio.

"Lo conoscevo già bene - ha detto Nencini - ma questa prima settimana di collaborazione è stata utile anche perché sta rovesciando una serie di canoni attorno ai quali si era costruita l'immagine del ministero. E non è male".