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Tagli in sanità, Saccardi mette i paletti

Secondo l'assessore regionale la scure non può colpire indistintamente tutte le Regioni: "Noi abbiamo già fatto molto, ci vuole un percorso condiviso"

Razionalizzare la spesa pubblica pescando anche in quella per la sanità è giusto se si vuole preservare l'equilibrio di bilancio, ma non si può ignorare che in questi anni c'è chi ha fatto la propria parte e chi no. 

E' questa la valutazione dell'assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi a proposito dell'idea del governo di tagliare poco meno di dieci miliardi di euro nei prossimi 3-4 anni, intaccando la spesa degli anti locali per la sanità.

Nessun intento persecutorio da parte dell'esecutivo, secondo Saccardi, convinta che i tagli interesseranno anche altre voci della spesa pubblica. "Se vogliamo che l'Italia continua a giocare un ruolo di primo piano in Europa - ha detto l'assessore - ogni amministratore locale dovrà fare il suo compito e razionalizzare la spesa".

Questo però in un percorso condiviso dal governo con la conferenza Stato-Regioni. Una data per parlare di questi argomenti ancora non è stata fissata, ma nei prossimi giorni la proposta del commissario alla spending review, Joram Gutgeld potrebbe tradursi in realtà.

A quel punto secondo Saccardi bisognerà vedere chi in questi anni ha saputo razionalizzare, seguendo le direttive ministeriali in fatto di potenziamento della medicina territoriale e di patto per la salute e chi no.

Non solo. "Noi abbiamo l'unico centro d'acquisto, l'Estar - ha detto l'assessore rispondendo al governatore del Veneto, Luca Zaia, che è tornato sull'annosa vicenda dei costi standard -. Siamo disponibilissimi a ragionare sui costi standard, non abbiamo nessun timore, perche' crediamo su questo di avere la coscienza molto a posto".

Sul tema dei tagli alla sanità si sono scatenati invece i cinque stelle in consiglio regionale. Primo fra tutti il consigliere della commissione sanità, Andrea Quartini. "Parliamo di una misura insostenibile e insopportabile - ha scritto Quartini in una nota -, ennesimo regalo al privato che si è lanciato sul settore dei servizi socio-sanitari e ultima mossa del governo guidato dal segretario del Pd per superare il welfare italiano, costituzionalmente universale e garantito".