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Commercianti e professionisti taglieggiati, in manette due carabinieri dei Nas

Sono accusati di aver preteso denaro per non verbalizzare presunte irregolarità rilevate durante i controlli. Altre due persone ai domiciliari

Commercianti, professionisti, imprenditori: sono le vittime di due carabinieri dei Nas, finiti in carcere con l'accusa di aver incassato denaro, anche cifre molto consistenti, per chiudere un occhio e quindi non verbalizzare presunte irregolarità che riscontrano in varie attività controllate durante i turni di servizio.

Ai domiciliari anche un esponente dell'Aise (il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica) e un viticoltore che avrebbero agito come intermediari fra i due carabinieri e una delle imprese prese di mira.

Quando è scattato l'arresto in carcere i due militari, residenti rispettivamente a Firenze e in provincia di Prato, erano già sospesi dal servizio e ai domiciliari: nell'aprile scorso erano stati colti in flagrante mentre incassavano ottomila euro da un dentista per non procedere con la chiusura del suo studio nella Piana fiorentina. L'operazione aveva dato una svolta alle indagini: nei mesi successivi, altri imprenditori e professionisti hanno raccontato agli inquirenti episodi analoghi. Fra le vittime un'azienda vinicola che avrebbe versato ai due 75mila euro, un bar che avrebbe pagato 2.500 euro, il titolare di una pescheria che ne avrebbe sborsati mille.

I reati contestati alle persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta sono peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e falso in atto pubblico.