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Tav, la Commissione chiude la sua inchiesta

La minoranza "assolve a metà" Rossi per la rimozione di Zita da responsabile delle VIA, ma secondo Staccioli la commissione è stata "imbavagliata"

"Il presidente Rossi non si è presentato all'audizione, mentre i dirigenti della regione che lo hanno fatto non hanno firmato le liberatorie che consentivano di rendere pubbliche le loro deposizioni". 

E' questo il motivo principale che ha spinto la presidente della Commissione consiliare d'inchiesta sui lavori dell'Alta velocità di Firenze, Marina Staccioli, consigliere di Fratelli d'Italia, a parlare di "ombre oscure sull'intera vicenda".

Nata per valutare il comportamento del governatore Enrico Rossi che, dopo l'apertura delle indagini da parte della magistratura sul nodo fiorentino dell'alta velocità, nel 2012 aveva rimosso il responsabile delle valutazioni di impatto ambientale, l'architetto Fabio Zita, accusandolo di ritardare troppo le autorizzazioni, questa commissione consiliare secondo Staccioli è stata "imbavagliata".

Una lettura che non trova d'accordo il consigliere di Ncd, Marco Taradash, che ha presentato una sua relazione conclusiva, che è stata votata anche dai consiglieri Stefania Fuscagni, Mauro Romanelli, e Monica Sgherri: "A noi della minoranza - ha detto Taradash - la sostituzione di Zita è apparsa ingiustificata e frettolosa, ma dal nostro lavoro emerge anche che non ci furono indebite pressioni per questa rimozione".

Un'assoluzione a metà, dunque, così come quella contenuta nella relazione presentata da Mauro Romanelli, che ha ricevuto l'appoggi anche di Sgherri, Fuscagni e Taradash.

Chi ha condiviso su tutta la linea le decisioni del presidente Rossi sono stati Eugenio Giani, vicepresidente della Commissione e Marco Manneschi, che hanno stilato una relazione che, in base al voto ponderato che tiene conto del peso politico dei gruppi consiliari rappresentati, è risultata la relazione di maggioranza.
"I fatti, gli atti e le dichiarazioni raccolte testimoniano un costante rispetto di norme e procedure tenuto dalla Regione Toscana", ha sottolineato Marco Manneschi.