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Positivi al Covid l'1,1% degli operatori sanitari

Effettuato il test sierologico su 51.500 operatori e poi il tampone sul 2,2% risultato positivo. Risultato finale: contagio confermato solo per l'1,1%

Fino ad oggi gli operatori sanitari toscani sottoposti al test sierologico sono stati 51.500, con esito positivo nel 2,2% dei casi. Su questi è stato quindi effettuato anche il tampone molecolare che ha confermato il contagio da Covid solo per l'1,1 dei casi complessivi. Nelle residenze socio assistenziali sono stati invece eseguiti 33mila test sierologici e la risposta diagnostica definitiva non è ancora arrivata.

La Diesse Diagnostica intanto ha registrato con marchio CE l’atteso test sierologico. I laboratori di microbiologia di Siena e Firenze ne stanno verificando la sensibilità e specificità. L’esito sarà disponibile a breve. 

"Confermiamo la nostra volontà di utilizzare questi nuovi test sierologici immunometrici che danno ulteriori informazioni (IGM, IGG, IGA) rispetto a quelli rapidi - ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi - Quelli prodotti da Diesse Diagnostica sono test toscani e dal costo contenuto".

"Dedicheremo questi test primariamente alle persone che saranno ricoverate negli ospedali della Toscana con attività programmata - ha detto ancora Rossi - Nel 2019 abbiamo avuto circa 500mila ricoveri, la maggior parte dei quali programmati. Il test sierologico potrà essere effettuato sul paziente almeno una settimana prima del ricovero e all’ingresso in ospedale la persona sarà comunque sottoposta a tampone molecolare, esattamente come è accaduto fino ad ora. Questa procedura ci consentirà di eliminare l’eventualità che i ricoveri negli ospedali No-Covid possano creare possibili focolai di infezione; ed essere di aiuto nella programmazione degli interventi chirurgici ai quali saranno sottoposti i pazienti; quelli con tampone negativo all’ingresso potranno sottoporsi alle attività chirurgiche programmate normalmente, mentre i positivi, dopo l’accertamento con tampone, saranno operati in ambienti protetti". 

Si partirà, annuncia Rossi, con l’acquisizione di 500mila test, di cui i primi 100mila sono in arrivo.

"Stiamo inoltre definendo con i medici di famiglia possibili aree di prescrizione mirata sulla popolazione - spiega ancora il presidente - Se questo test funziona, in termini di sensibilità e specificità, insieme ai tanti altri test che nel futuro si affacceranno alla disponibilità del mercato, potrà essere offerto anche come complemento diagnostico. La prospettiva è quindi quella di completare i primi 400mila test sierologici destinati agli operatori sanitari del pubblico e del privato e a tutte quelle altre categorie individuate nelle ordinanze regionali, per poi passare allo screening della popolazione".