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Tirrenica, Rossi annuncia "gesti clamorosi"

L'ultimatum del governatore di fronte all'ennesimo slittamento dei tempi: "Sono pronto a sdraiarmi sull'Aurelia". A inizio marzo l'incontro decisivo?

L'ultimo rinvio è arrivato al termine dell'incontro tra il ministro dei trasporti Maurizio Lupi e il suo vice Riccardo Nencini conl'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci. Risultato: nuova convocazione per la prima settimana di marzo alla presenza della Regione Toscana per definire, ha spiegato lo stesso Lupi, "i passi successivi dell'iter per la definitiva decisione sul completamento della Livorno-Civitavecchia".

E stavolta il presidente della Regione Enrico Rossi è letteralmente andato su tutte le furie. "Cercheremo di avere certezze sui tempi di realizzazione del corridoio autostradale. Se ce le daranno bene, altrimenti stabiliremo il da farsi - ha detto all'edizione fiorentina di Repubblica - Credo che i cittadini della Toscana della costa abbiano diritto, dopo cinquant'anni, ad una risposta certa e definitiva. Altrimenti si, sono disposto a sdraiarmi sul tratturo dell'Aurelia come forma clamorosa di protesta. E credo che non sarò solo».

Una "minaccia" replicata stamani anche dai microfoni di Radio Toscana: "A marzo andrò a Roma per capire se il governo può darci garanzie. Altrimenti non escludo gesti clamorosi" ha attaccato. Aggiungendo poi: "Prima Lunardi, poi Matteoli, poi Lupi. Se non si risolve si condanna la Costa all'isolamento. Se ne parla da quando ero bambino. Ogni volta che si arriva al punto si riparte da capo".