Cronaca

Tonnellate di acrilico spacciato per cachemire

I finanzieri di Prato coinvolta in una maxi operazione che ha portato al sequestro di 13mila abiti falsi e macchinari per un ammontare di 600mila euro

Le etichette dicevano il falso e la bugia era bella grossa perché i capi di abbigliamento sui quali erano state cucite davano a bere ai clienti finali che si trattasse di abiti in mohair, cachemire, alpaca e lana merinos. Peccato che fosse tutto e solo acrilico. Messi insieme, i capi sequestrati dalla guardia di finanza di Torino in un'operazione che ha coinvolto anche i colleghi del comando di Prato, fanno un bel numero: tredicimila in tutto. 

Nel maxi sequestro, iniziato dai controlli in alcuni negozi nel torinese e in provincia di Asti, sono finiti in realtà anche trentasette macchinari utilizzati per mettere a segno la frode, venticinquemila etichette e imballaggi con indicazioni che dicevano il falso sui prodotti all'interno. Il tutto per un valore che superava i 600mila euro. 

Quattro gli imprenditori, tutti cinesi, denunciati per frode in commercio. Tutti sono stati anche multati.