Toscana addio: nell'ultimo anno sono stati oltre 7mila i cittadini toscani che hanno scelto di emigrare all'estero per stabilirvisi, concorrendo al totale complessivo di 241mila toscani residenti in un paese straniero. Dal 2006 il saldo migratorio complessivo è negativo per 33.478 cittadini.
La fotografia della realtà migratoria regionale è stata cristallizzata nell'ultimo Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes presentato ieri a Firenze in un convegno promosso dalla Regione.
Negli ultimi anni la Toscana registra una dinamica migratoria di carattere strutturale e in peggioramento, il che al di là delle cifre testimonia una realtà complessa e l'evoluzione di un fenomeno che presenta anche aspetti antropologici.
Dopo la crisi del 2008, il numero degli espatri è cresciuto costantemente, raggiungendo nel 2024 un record storico di partenze. L'Europa resta il baricentro della mobilità italiana, con il 76% degli espatri diretti principalmente verso Regno Unito, Germania e Svizzera.
[extra(0)]
“Il rapporto della Fondazione Migrantes sugli italiani nel mondo, con focus in particolare sull’emigrazione toscana, è un documento di straordinario valore per comprendere uno dei fenomeni più complessi della nostra epoca: quello migratorio. E’ la fotografia puntuale da cui partire per ripensare gli strumenti che le istituzioni possono mettere in campo per affrontare questa complessità", ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“Il fenomeno della nuova mobilità richiede un’attenzione e un monitoraggio costanti", ha detto l’assessora con delega ai toscani all’estero Alessandra Nardini. "Negli ultimi anni la Toscana registra infatti una dinamica migratoria di carattere strutturale e in peggioramento: dal 2006 il saldo migratorio complessivo è negativo per 33.478 cittadine e cittadini".
"Si tratta di un dato rilevante - è la sua analisi - che pone interrogativi chiari sulle politiche pubbliche. Le principali motivazioni che spingono molte cittadine e molti cittadini, in particolare giovani, a trasferirsi all’estero sono legate alla ricerca di maggiori opportunità di crescita personale e professionale, che il contesto nazionale fatica ancora a offrire in modo adeguato".
"Per queste ragioni è necessario intervenire affinché la Toscana rafforzi la propria capacità di attrazione, creando condizioni favorevoli per il lavoro qualificato, l’innovazione e la valorizzazione delle competenze. L’obiettivo è favorire una mobilità circolare a livello europeo, capace di compensare la perdita di capitale umano con l’arrivo di cittadine e cittadini comunitari e di rafforzare il posizionamento della regione in un contesto sempre più competitivo", ha concluso