Sviluppare animali più produttivi e resistenti e al contempo garantire la tutela del patrimonio animale autoctono della Toscana: è l'obiettivo che supporta lo sviluppo di programmi genetici dedicati sia al miglioramento che alla conservazione delle razze allevate.
Per farlo la giunta regionale ha stanziato per il 2025 poco meno di 800mila euro (240.186 euro di fondi regionali e 550.555 euro fondi statali) destinati alla raccolta dei dati che i tecnici di Arat (Associazione regionale allevatori della Toscana), effettuano negli allevamenti iscritti ai Libri genealogici, per l’attuazione dei programmi genetici.
Le risorse stanziate rappresentano l’86,63% della spesa massima ammessa; il rimanente 13,37% della quota è a carico degli allevatori che abbiano capi iscritti ai Libri genealogici.
Il programma di raccolta dati negli allevamenti, che si svolge in ottica di continuità con gli anni passati, è funzionale ai programmi genetici di selezione o conservazione e mantenimento delle razze bovine, bufaline, suine, ovine e caprine.
I dati raccolti riguardano gli eventi riproduttivi, le caratteristiche quantitative e qualitative delle produzioni.
“E’ proprio grazie al miglioramento genetico – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -, alla elevata professionalità dei nostri allevatori ed al patrimonio di genetico autoctono animale, che la Toscana può valorizzare le sue produzioni tipiche zootecniche sia sul mercato interno che a livello internazionale. In questo modo intendiamo rafforzare un settore strategico per l’economia locale, garantendo al contempo la tutela delle razze tradizionali e promuovendo un allevamento più sostenibile e innovativo”.
“La Regione Toscana sta puntando da tempo sull’attività di miglioramento genetico – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – anche con bandi specifici del Defr quali il sostegno all'acquisto di riproduttori, con la promozione della partecipazione a momenti di scambio tra allevatori che detengono animali iscritti ai libri genealogici, con le misure per il miglioramento del livello di benessere degli animali e con il sostegno alla conservazione delle razze autoctone".
"L’obiettivo è anche quello di promuovere pratiche di allevamento più sostenibili e rispettose delle esigenze degli animali stessi. Non meno importante è l’impegno a sostenere la conservazione delle razze autoctone della Toscana, patrimonio genetico di grande valore che rappresenta un elemento distintivo del territorio e della sua biodiversità”.