Lavoro

Click day per 2.000 lavoratori stagionali in Toscana

La giornata consente procedure più semplici per assumere lavoratori extracomunitari da parte delle aziende agricole. Lo prevede il decreto flussi

Sono circa 2.000 gli ingressi di lavoratori stagionali previsti in Toscana e interessati dal click day previsto per oggi 27 Marzo: è la stima avanzata dalla sezione regionale di Coldiretti rispetto al decreto flussi che complessivamente in Italia stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno scorso.

Il click day odierno prevede procedure più semplici per l’assunzione di lavoratori extracomunitari stagionali da parte delle aziende agricole, componente fondamentale nella filiera di molte delle eccellenze del Made in Tuscany.

"L’arrivo di nuova forza lavoro stagionale è indispensabile per la crescita del settore primario e per la produzione - afferma Coldiretti Toscana in una nota - tanto che interi comparti, come quello della raccolta della frutta, dipendono da loro per soddisfare la crescente richiesta di prodotti dall’estero che hanno raggiunto la cifra record di 3,3 miliardi di euro". 

"Sono 23.915 gli operai agricoli stranieri attivi nelle campagne, in aumento dell’1,4% - sono i numeri - e garantiscono quasi 3 milioni di giornate di lavoro, pari al 39,3% del totale in aumento di 143.876 unità. 12.856 sono gli operai agricoli stranieri che hanno meno di 40 anni. Ma non sono sufficienti". 

Secondo l’indagine “Gli immigrati e l’agricoltura” realizzata nell’ambito del progetto Demetra, quasi un’azienda agricola su due (41%) si trova o si è trovata in carenza di manodopera mentre il 53% fa ricorso ai lavoratori stranieri soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, con contratti stagionali principalmente per il lavoro nei campi, per la gestione dell’allevamento e la pulizia degli stabili (manutenzioni). Il 58% delle aziende che ha necessità di manodopera ha impiegato lavoratori stranieri.

I lavoratori stranieri occupati in agricoltura, continua Coldiretti Toscana, provengono da 136 paesi diversi e prevalentemente da Romania, Albania, Senegal, Marocco, Macedonia, Pakistan e Nigeria, Kosovo e Tunisia: "Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale e successivamente rientrano nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli", conclude l'associazione degli agricoltori.