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Amministratori sotto tiro, 20 intimidazioni in un anno

A livello nazionale la maglia nera del fenomeno spetta alla Calabria, ma la Toscana registra il dato peggiore nel Centro Italia con 12 Comuni colpiti

Venti atti intimidatori contro amministratori locali in 4 territori provinciali con 12 Comuni coinvolti: è il bilancio 2023 di un fenomeno in espansione che vede gli amministratori pubblici finire nel mirino, destinatari di lettere minatorie, offese, fake news e ingiurie sui social.

A livello nazionale la maglia nera va alla Calabria, ma nel Centro Italia è proprio la Toscana a registrare il dato peggiore nel report "Amministratori sotto tiro" realizzato da Avviso Pubblico e presentato ieri a Roma.

Il rapporto registra 6 atti intimidatori in 4 Comuni della Città metropolitana di Firenze (il capoluogo toscano, Castelfiorentino, Empoli e Gambassi Terme), altrettanti in provincia di Pisa (a Pisa, Capannoli, Casciana Terme Lari e Lajatico), ancora 6 in provincia di Grosseto (a Grosseto e a Follonica) e 2 nel Livornese in altrettanti Comuni ovvero Campiglia e Rosignano Marittimo.

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"La Toscana è la regione del Centro-Nord che ha registrato il più alto numero di atti intimidatori verso amministratori locali, stesso numero fatto registrare in Sardegna. Per entrambe - recita il rapporto stilato da Avviso Pubblico - si registra un aumento superiore al 20% dei casi censiti rispetto al 2022".

L'avanzata del fenomeno in Toscana risulta evidente guardando alle serie storiche sugli ultimi 14 anni, che in vetta per il Centro Nord collocano invece la Lombardia: "In 14 anni di raccolta dati Avviso Pubblico ha censito sul territorio nazionale 5.388 atti intimidatori, di minaccia e violenza nei confronti degli amministratori locali e del personale della pubblica amministrazione che lavora in Italia. La media è di 385 intimidazioni l’anno, 32 ogni mese, una al giorno. Le quattro regioni in cui sono nate le cosiddette mafie storiche (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) hanno fatto registrare 3.110 casi dal 2010 al 2023, il 58% del totale nazionale. La prima regione del Centro Nord è la Lombardia (318 casi), seguita da Lazio, Toscana e Veneto", illustra il report.