Aumentano in Toscana gli artigiani che gettano la spugna. Nell'arco di 10 anni, dal 2014 al 2024, hanno chiuso i battenti 36.275 imprese artigiane per un'incidenza del -24,1% che porta il tessuto economico regionale toscano al sesto posto in Italia nella graduatoria che trova in vetta le Marche con un -28,1%.
I dati sono stati elaborati dall'ufficio studi della Cgia di Mestre che fotografa una realtà in cui ci sono più professionisti che tecnici e in cui sarà sempre più difficile trovare qualcuno che ripari una tapparella o sostituisca un rubinetto.
A livello territoriale in Toscana svetta Prato, nella top ten nazionale per moria di artigiani: solo nell'ultimo anno ne ha persi 761, con una percentuale del -6,7% che la vede al 7° posto in Italia. Il triste podio provinciale? Ancona (-9,4%), Ravenna e Ascoli Piceno (entrambe -7,9%).
Il focus dell'ufficio studi mestrino mostra per altro che in Toscana così come nelle altre regioni non ci sono inversioni di tendenza: fra il 2023 e il 2024, infatti, gli artigiani toscani che hanno cessato l'attività sono stati 5.691, ovvero il 4,7% del totale.
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Tornando nel viaggio tra le province toscane, ecco i dati di tutti i territori relativi alla differenza tra 2023 e 2024. Il numero d'ordine è quello del ranking nazionale per perdita percentuale definito dalla Cgia di Mestre su base dati Inps.
- 7° posto - Prato: -761 artigiani (-4,7%)
- 36° posto - Firenze: -1.605 artigiani (-5%)
- 52° posto - Pisa: -573 artigiani (-4,6%)
- 53° posto - Lucca: -620 artigiani (-4,6%)
- 58° posto - Pistoia: -476 artigiani (-4,5%)
- 59° posto - Livorno: -360 artigiani (-4,5%)
- 72° posto - Arezzo: -505 artigiani (-4,1%)
- 76° posto - Siena: -313 artigiani (-4,1%)
- 80° posto - Massa-Carrara: -226 artigiani (-4%)
- 91° posto - Grosseto: -252 artigiani (-3,6%)