Attualità

In ascolto attivo contro la violenza istituzionale

E se l'azione delle istituzioni anziché garantire diritti diviene fonte di ingiustizia? Ecco il progetto regionale per prevenire questo fenomeno

Un percorso di ascolto per far emergere i casi di violenza istituzionale e favorire attività e prassi utili a prevenirla: è questa la finalità del progetto voluto dall’Ordine regionale degli assistenti sociali e sostenuto dalla Regione “Voci invisibili, diritti negati”.

La violenza istituzionale si manifesta quando le istituzioni pubbliche, invece di garantire diritti e protezione, diventano fonte di ingiustizia e sofferenza. Il progetto si propone come attività principale la somministrazione di un questionario a oltre 150 associazioni attive nel territorio regionale, i cui risultati saranno poi al centro di workshop tematici e un evento finale di restituzione.

L'iniziativa è stata presentata a palazzo Strozzi Sacrati nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, che ha espresso la sua soddisfazione per l’avvio di questo percorso sottolineando la necessità di "avere il coraggio di analizzare, cause, motivi, contesti, in cui si può verificare il rischio che le istituzioni possano rendersi negativamente protagoniste, fortunatamente in situazioni marginali, di comportamenti e prassi inadeguate, a causa anche di mancate risposte a fronte di bisogni sempre più complessi". 

Non solo, però, perché il tema si collega anche a quello del rischio di aggressioni e comportamenti violenti a danno di operatrici e operatori.

Secondo l’assessora, il progetto segna un cambio di prospettiva anche perché si fonda sull’idea che il servizio sociale abbia come funzione principale quella di generare relazioni positive, il cui obiettivo sono le persone e i diritti.

La presidente del Consiglio regionale della Toscana dell’Ordine Assistenti sociali ha spiegato come esso rappresenti una consapevole assunzione di responsabilità, affermando che sui temi quali migrazioni, marginalità e povertà estrema; minori, famiglie e tutela; disabilità e salute mentale; donne e soggettività Lgbtqia+; giustizia, carceri e dipendenze, "serve rimuovere l’opacità attorno al fenomeno della violenza istituzionale che di fatto rimane per la gran parte invisibile e affrontato solo per casi molto gravi quando l’attenzione mediatica si traduce nella caccia a responsabilità individuali senza mai affrontare la responsabilità di sistema”.