Assicurazioni auto alle stelle in Toscana, quarta regione d'Italia col premio medio più alto (554,50 euro) per un rincaro fra Aprile 2022 e lo stesso mese del 2023 del +20,1%: è quanto emerge dalla ricognizione effettuata dall'Osservatorio di Facile.it su aumenti e costi dell'Rc auto nelle varie regioni e province dello Stivale condotta analizzando un campione di oltre 800mila preventivi e relative quotazioni effettuati sul territorio toscano.
La Toscana è tra le regioni in cui assicurare un'auto costa di più. Prima ci sono solo Campania (917,05 euro), Puglia (590,27 euro) e Calabria (588,13 euro).
Un incremento è stato registrato in tutte le province toscane, ma non in egual misura. Gli aumenti più consistenti si sono registrati in provincia di Lucca, con valori medi ad Aprile 2023 saliti del +24,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente per un costo medio di 544,84 euro. Seguono Arezzo (+22,6%, 462,08 euro) e Pistoia (+22,5%, 631,05 euro).
Continuando a scorrere la classifica toscana ecco Firenze, (+22%, 552,08 euro), Siena (+21,9%, 439,52 euro), a pari merito Prato (+20%, 769,05 euro) e Grosseto (+20%, 444,99 euro), e Massa-Carrara (+19,9%, 601,13 euro).
Chiudono la graduatoria regionale le province di Livorno (+15,2%, 487,36 euro) e Pisa, area che ad Aprile ha registrato un rialzo delle tariffe del +13,2%, arrivando a 523,42 euro.
In valori assoluti, sempre ad Aprile 2023, Prato è risultata essere la provincia più cara della regione, Siena la più economica.
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La composizione dell'Rc auto in Toscana varia anche a seconda delle garanzie accessorie richieste: la più gettonata è stata l’assistenza stradale, scelta dal 45% dei guidatori toscani. Seguono e non certo di misura la tutela legale (26%), la garanzia infortuni conducente (16,6%) e la copertura furto e incendio (7,1%).
Il Managing Director Insurance di Facile.it Andrea Ghizzoni analizza così i dati: "Solamente sei mesi fa nella regione le tariffe erano più basse del 12% rispetto a quelle rilevate ad Aprile 2023. A causare gli aumenti è in primo luogo il costo crescente dei sinistri dovuto da un lato all'inflazione, dall'altro a riparazioni più onerose, sia per i pezzi di ricambio che per la manodopera".