“La Toscana è la seconda regione italiana per la crescita degli acquisti a rate: un fenomeno che continua ad aumentare e che rischia di diventare una vera e propria criticità sociale, per il sovraindebitamento delle famiglie": l’allarme lanciato dalla First-Cisl Toscana, sulla base dell’analisi compiuta dalla Fondazione Fiba a livello nazionale.
Sì perché il 2024 ha visto un autentico boom degli acquisti da pagare poco alla volta: il +7,1% a fronte di una media nazionale del +5,3%. I prestiti erogati per il credito al consumo nell'anno passato hanno superato gli 11,5 miliardi.
“In questo quadro, da monitorare con attenzione – dice il segretario generale della First-Cisl Toscana, Marco Lenzini – la Toscana si distingue, raggiungendo un totale di 11.785 milioni di euro nel 2024 e segnando un incremento del credito al consumo del 7,1% contro il +5,3 nazionale".
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"Rischio criticità sociale per sovraindebitamento"
La crescita ha visto un'accelerazione nell'ultima parte dell'anno passato: "Nell’ultimo trimestre la Toscana segna un +1,97% che le vale il secondo posto per crescita dietro all’Emilia Romagna (+2,10%). Il credito al consumo – continua Lenzini - vale nel nostro paese il 18,7% del totale dei prestiti contro una media europea dell'11,2%".
Il trend di crescita è proprio di tutto il territorio nazionale, ma in Toscana è più accentuato: "Tra gli italiani continua ad aumentare il credito al consumo, con un’impennata nel 2024, rispetto al 2023, del +5,3% che ha portato il totale dei prestiti erogati per gli acquisti di beni e servizi a 170 miliardi di euro (169.305 mln il dato esatto). E ciò nonostante l'Italia sia uno dei paesi europei con il più alto Taeg, ovvero il tasso effettivo che viene pagato dal consumatore: il 10,45% rispetto a una media nell'area euro dell’8,38%", sottolinea Cisl.
“La preoccupazione - è l'analisi di Lenzini - è legata altresì al fatto che si ricorra sempre più frequentemente alla cessione del quinto dello stipendio per fronteggiare spese correnti o per affrontare momenti di difficoltà". Secondo First-Cisl, "questo tema potrebbe diventare una vera e propria criticità sociale, rischiando di generare un sovraindebitamento per le famiglie".