Vola l'occupazione nelle campagne toscane, in un boom che vede il settore agricolo motore nella crescita di lavoratori impiegati che nell'ultimo anno ha registrato un +5,8%: più di industria (+1%), costruzioni (4,5%), terziario (3,1%) e pubblica istruzione, sanità e istruzione (+2,1%).
Il trend, messo a fuoco da Coldiretti Toscana su base dati Irpet, ha trovato solidità e continuità anche nel primo trimestre del 2025: il numero di occupati nel settore primario ha registrato un balzo del 3,5% superando le 37mila unità.
In cima alla classifica tra le province ci sono Arezzo, che ha chiuso il 2024 con un incremento del 9,6% di dipendenti, e poi Firenze (+8,9%), Pistoia (+7,7%) e Pisa (+6,5%), trend confermati anche nella prima fase dell’anno in corso.
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Si è chiusa in salita la stagione agraria di Grosseto (+5,0%) che si posiziona al primo posto per numero di occupati dipendenti nel primo trimestre con 8.200 unità (+4,2%), seguita da Livorno (+4,6%), Siena (+4,0%), Prato (+1,0%), Massa Carrara (+0,8%) e Lucca (+0,2%).
"Crescita frenata dalla carenza di manodopera"
“L’ottima performance dell’occupazione lungo tutto il 2024 e nella prima parte dell’anno è figlia di una annata positiva nelle campagne ed in particolare di settori strategici come quello della viticoltura e del vino che occupano un terzo di tutta la forza lavoro, ma anche negli agriturismi di cui siamo leader in Italia", spiega Letizia Cesani, presidente regionale dell'associazione.
"Il lavoro nelle nostre campagne non è mai mancato. Quello che manca è la manodopera che le imprese faticano a trovare - evidenzia Cesani - trovandosi costringette spesso a lasciare i raccolti sulle piante o nei campi".
"E’ un freno allo sviluppo di quelle realtà che avrebbero progetti, idee e spazio per aumentare le produzioni, diversificare, assumere nuovo personale, costringendole a rinunciare", conclude la presidente Coldiretti Toscana.