Attualità

Birrifici all'ultima goccia per il caro energia

Sono 118 i birrifici artigianali toscani messi in ginocchio dall'esplosione dei costi energetici e la riduzione nei raccolti di orzo per il malto

Sono 157mila i toscani che consumano birra tutti i giorni, magari versandosi una birra prodotta in uno dei 118 birrifici artigianali della Toscana che però il caro energia spinge all'ultima goccia, sull'orlo della chiusura definitiva. Negli ultimi due anni il settore è stato soggetto a un balzo spaventoso di tutte le voci di produzione: dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +40% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%

E i cambiamenti climatici? Anche loro hanno la loro quota di responsabilità avendo tagliato di 1/3 il raccolto dell’orzo per il malto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana e del Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana in occasione della giornata nazionale della birra 100% Made in Italy.

Secondo i dati Istat in Toscana sono sempre di più i consumatori abituali di birra, in crescita fra il 2020 e il 2021 di 16mila persone fino all'attuale totale di 157mila. E la scelta di chi sceglie la bionda spumeggiante è divenuta via via sempre più raffinata e consapevole.

In Toscana del resto le eccellenze nel settore della birra artigianale non mancano: dalla birra aromatizzata alla canapa a quella all’eucalipto, dalla birra al carciofo al marrone del Mugello Igp, dalla birra ai cereali e al pane Gran Prato, ai multicereali, al miele e alle erbe aromatiche. Si tratta di realtà molto spesso realizzate da giovani, i più attivi nel settore con profonde innovazioni che – continuano Coldiretti Toscana ed il Consorzio – vanno dalla certificazione dell’origine a chilometri zero al legame diretto con le aziende agricole.

Non solo: la Toscana vanta anche la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub”, la prima filiera corta della birra nella piana di Lucca con la più grande coltivazione di luppolo d’Italia.

"Il forte incremento dei costi - anticipano Coldiretti Toscana e Consorzio - sta spingendo a riorientare la produzione di alcuni birrifici verso l’uso delle lattine piuttosto che bottiglie di vetro". Intanto alle difficoltà di produzione si aggiunge, a causa dei costi dell’energia elettrica, anche la carenza sul mercato di anidride carbonica Co2 ad altissimo grado di purezza utilizzata per l’imbottigliamento. 

"Fino ad ora - proseguono ancora Coldiretti Toscana e Consorzio - i birrifici artigianali hanno assorbito quasi del tutto l’incremento dei costi che solo una piccolissima parte sta pesando sui prezzi al dettaglio. Ma se i costi non dovessero scendere - concludono - diverse aziende rischiano di chiudere definitivamente o di dover sospendere la produzione per almeno tentare di ridurre le perdite".