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Artigianato, 10 anni in caduta libera

Uno studio della Cgia di Mestre rileva un crollo delle realtà artigianali, e la Toscana è fra le regioni più colpite. I mestieri a rischio estinzione

I calzolai sono uno dei mestieri più colpiti

Ci sono le province di Lucca e di Massa-Carrara tra le più colpite in Italia dal crollo nel numero di imprese artigianali, la prima in vetta alla graduatoria nazionale di 103 province monitorate con un -25,4% di attività perdute fra il 2012 e il 2021. In Toscana nello stesso arco di tempo il fenomeno ha visto un calo di -27.899 imprenditori artigiani, per un decremento percentuale del -17,5% di realtà, a fronte di una media nazionale del -15,1%.

A fare il punto sul trend di impoverimento nel tessuto produttivo artigianale è uno studio della Cgia di Mestre che traccia un quadro nazionale spacchettando poi l'analisi anche a livello regionale su base dati Inps.

Ebbene: la Toscana è quinta in Italia per imprese artigiane perdute fra il 2012 e il 2021, in una triste classifica che vede in testa l'Abruzzo (-22,1%), poi Piemonte (-18,9%), Marche (-18,6%), Molise (-18,0%) e quindi appunto Toscana (-17,5%).

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A livello provinciale in Italia le province più colpite dalla riduzione del numero degli artigiani sono state Rovigo (-2.187 pari a una variazione del -22,2%), Massa-Carrara (-1.840 pari a -23%), Teramo (-2.989 pari a -24,7%), Vercelli (-1.734 pari a -24,9%) e Lucca (-4.945 pari a -25,4%). 

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Gli artigiani gettano la spugna nella morsa dei maggiori costi e, per quanto attiene l'ultimo periodo, delle ripercussioni di guerra in Ucraina e pandemia da Covid-19. Ma l'orizzonte temporale preso in esame dal centro studi della Cgia di Mestre è più profondo: a incidere in generale sono soprattutto i comportamenti d'acquisto dei cittadini, che sempre più spesso si rivolgono all'acquisto online o alla grande distribuzione.

Alcuni mestieri sono dunque a rischio estinzione, e sono soprattutto autoriparatori (verniciatori, battilamiera, meccanici, etc.), calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi e impagliatori. Altri invece vivono una fase espansiva, e si tratta specialmente di coloro che operano nei settori legati a informatica (sistemisti, addetti al web marketing, video maker, esperti in social media) e benessere fra acconciatori, estetisti, massaggiatori e tatuatori.