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Che fare da grandi? Una mano dall'orientamento universitario

Le risorse messe a disposizione per progetti rivolti agli studenti dell'ultimo triennio delle superiori sfiorano i 750mila euro. Via libera all'avviso

Che fare da grandi? Per scegliere bene arriva una mano agli studenti e alle studentesse con il via libera all’avviso per nuovi progetti di orientamento universitario destinati alle classi III, IV e V degli istituti secondari di secondo grado e interventi formativi rivolti ai docenti ed alle docenti delle scuole secondarie di secondo grado.

La giunta regionale toscana ha disposto il finanziamento di 749.049 euro dal Fondo sociale europeo+ 2021/27 (annualità 2025, 2026 e 2027). I progetti, di durata fra i 24 ed i 36 mesi, saranno gestiti da partenariati fra università e agenzie formative accreditate. 

Dovranno prevedere l’integrazione di più interventi: dai percorsi di orientamento per le classi III, IV e V delle superiori alla realizzazione di misure formative per docenti, fino all’organizzazione di eventi pubblici sul territorio regionale. L’attuazione dei progetti sarà affiancata e supportata da una Cabina di regia costituita da rappresentanti della Regione e dai referenti del soggetto attuatore dei progetti che verranno finanziati.

L’avviso, demandato all’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario (Ardsu), intende favorire il conseguimento dei titoli di studio terziari nei tempi previsti, ampliando la platea dei giovani coinvolti. Si punta anche a migliorare l’occupabilità di chi intraprende studi universitari e favorire una governance del sistema delle università con un miglior raccordo fra gli attori dell’alta formazione, della scuola e del sistema produttivo toscano.

Una misura, molti obiettivi

"L'obiettivo - spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessora con delega a istruzione, formazione professionale, lavoro, università e ricerca, Alessandra Nardini - è investire sull'orientamento, fondamentale per promuovere scelte informate e consapevoli da parte di studentesse e studenti, contrastando il fenomeno dell'abbandono del percorso di studio e destrutturando stereotipi
e pregiudizi che possono condizionare le scelte". 

"Lo scopo - approfondiscono - è quello di favorire la piena realizzazione di ragazze e ragazzi e anche il loro successivo ingresso nel mondo del lavoro, ponendo particolare attenzione alle realtà dove è minore la prosecuzione degli studi dopo la scuola secondaria di secondo grado".

Tra le finalità della misura c'è anche quella di favorire sviluppo e innovazione nell'ambito del sistema socioeconomico toscano, con particolare attenzione agli indirizzi della Smart Specialization regionale, della strategia industria 4.0 e, più in generale, ai mutamenti del sistema produttivo regionale legati ai processi di transizione digitale ed ecologica.