Attualità

Comuni poco vigili sull’evasione fiscale

Ci sono solo due capoluoghi toscani nella top ten nazionale per partecipazione alle attività di accertamento. Sorprese dai Comuni più piccoli

Comuni toscani poco vigili sull'evasione fiscale, con due soli capoluoghi fra i primi 10 d'Italia per livello di partecipazione alle attività di accertamento: sono Prato, addirittura al terzo posto a livello nazionale, e poi Firenze al decimo posto. Gli altri sono ben più indietro o non figurano proprio, anche se qualche sorpresa arriva dai Comuni più piccoli.

A mettere in fila i dati su questo tipo di attività delle amministrazioni comunali è stato l'ufficio studi della Cgia di Mestre: "Stante la legge in vigore - spiegano gli esperti - alle Amministrazioni locali che hanno segnalato all’Agenzia delle Entrate situazioni di infedeltà fiscale riguardanti l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali viene riconosciuto un importo economico del 50% di quanto accertato".

Ciò nonostante, "il contributo alla lotta all’evasione/elusione fiscale da parte dei Comuni italiani è stato di soli 6 milioni di euro".

Ecco dunque che la ricognizione dei contributi ottenuti dai singoli Comuni per la partecipazione a questo tipo di attività restituisce il quadro di quanto fatto. Le cifre sono riferite all'anno 2024, dunque relative agli accertamenti fiscali e contributivi del 2023.

A guidare la classifica italiana dei capoluoghi di provincia è Milano, che ha ottenuto 397.992 euro. Secondo gradino del podio per Genova (381.871 euro) e poi ecco Prato a seguire non esattamente di misura: 184.579 euro. Per trovare un altro capoluogo toscano si scende fino al decimo posto, occupato da Firenze con 47.886 euro ricevuti.

Fuor dall'orbita dei capoluoghi, e dunque includendo anche i Comuni che non lo sono, ecco tutti i piazzamenti toscani. Il numero indica la posizione nella graduatoria nazionale.