Attualità

Cresce il credito al consumo con rischio sovraindebitamento

Il ricorso a prestiti e finanziamenti in Toscana aumenta a un ritmo superiore a quello medio nazionale. A Siena la variazione più pronunciata

Continua anche in Toscana nel secondo trimestre del 2025 la crescita del credito al consumo, e lo fa ad un ritmo leggermente superiore a quello nazionale. In Italia infatti il volume complessivo dei finanziamenti è aumentato dell’1,7% rispetto al trimestre precedente, passando dai 171,115 miliardi di euro di fine Marzo ai 173,958 miliardi di fine Giugno.

Le cifre sono state messe in fila da Cisl Toscana che adesso teme che le famiglie restino schiacciate dai debiti, poiché sul territorio regionale la crescita risulta leggermente superiore. L’incremento sullo stesso periodo è infatti dell’1,8%, con un totale di 11,948 miliardi di euro di finanziamenti a fine Marzo 2025, saliti a 12,161 miliardi al termine del secondo trimestre.

Non tutto il territorio marcia alla stessa velocità. Le province dove la variazione è stata maggiore sono Siena (2,1%), Arezzo, Massa Carrara e Pistoia (2%), seguite da Lucca e Prato (1,9), Firenze (1,8), Livorno e Pisa (1,5), mentre la più virtuosa è Grosseto con l’1,2% di incremento.

[extra(0)]

Ora il rischio è quello del sovraindebitamento: “Siamo fortemente preoccupati – dice il segretario generale First-Cisl Toscana, Marco Lenzini - per le criticità che la nostra organizzazione sindacale denuncia ormai da mesi: il rischio di sovraindebitamento delle famiglie e il ricorso sempre più frequente al credito al consumo da parte dei cittadini in età avanzata".

“Un altro elemento chiave – sottolinea Lenzini – riguarda il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale; in parole semplici, quanto paga realmente il cliente. Secondo gli studi nazionali elaborati dalla Fondazione Fiba, l’Italia presenta il Taeg più elevato a livello europeo. Ad Agosto 2025 è arrivato al 10,29%, in ulteriore crescita rispetto ai mesi precedenti: gli italiani pagano circa 2 punti percentuali in più rispetto alla media europea, ma il divario è addirittura di 4 punti percentuali in più rispetto a paesi come la Francia".

"Questi numeri – aggiunge – devono far riflettere: non possiamo permettere che l’accesso al credito diventi una trappola economica per le famiglie, specialmente in un contesto di tassi elevati rispetto al resto d'Europa e di fronte ad un potere d’acquisto in calo. Alcune forme di finanziamento, come il 'compra ora e paga dopo', stanno generando un effetto boomerang perché portano a un rischio ingolfamento da tale tipologia di credito".