Elezioni

Giani-Tomasi, scontro su sanità e Cpr

Durante il confronto ospitato da SkyTg24 due dei candidati alla presidenza hanno affrontato alcune delle tematiche della campagna elettorale

Eugenio Giani e Alessandro Tomasi

Si è tenuto nella mattinata di oggi, martedì 7 Ottobre, il dibattito tra candidati per la presidenza della Toscana ospitato da SkyTg24, cui hanno partecipato Eugenio Giani per la coalizione di centrosinistra e Alessandro Tomasi per quella di centrodestra.

Un confronto lungo, che si è acceso su temi come quello della sanità. "La nostra sanità ha un buco strutturale di 200 milioni - ha detto Tomasi - sugli oltre 8 miliardi di budget della sanità toscana ci sono tanti sprechi che vanno tagliati urgentemente, non per ridurre le risorse ma per trasformarli finalmente in servizi veri".

"Ciò di cui parla Tomasi per lui sono buchi, per noi sono investimenti per sopperire alla carenza di risorse che arrivano dal livello nazionale - ha replicato il presidente uscente Giani - abbiamo investito nello scorso anno 500 milioni: è per questo che poi diventa una sanità di eccellenza rispetto alle altre regioni, che si accontentano di quello che dà Roma".

Sul tavolo anche il tema del progetto di Centro di permanenza per il rimpatrio in Toscana. "Il prefetto di Firenze ci convocò due anni fa: tutti i sindaci, anche di centrosinistra, insieme anche al presidente Giani - ha ricordato Tomasi - e tutti si espressero a favore. Però evidentemente al cambio del segretario del Partito Democratico si cambia opinione, mettendo in difficoltà la Toscana. Chi viene in Italia per delinquere e commette gravi reati deve essere rimandato a casa".

"Tomasi si arrampica sugli specchi - ha detto invece Giani - per il Cpr occorre una vera riforma a livello nazionale, perché non sono Centri per il rimpatrio, luoghi dove si sta pochi giorni e poi si rimpatria: mancano le convenzioni internazionali e quando le persone vengono portate lì si rivelano dei carceri, dei luoghi di detenzione impropri, senza nemmeno la Polizia Penitenziaria. In questo modo diventano luoghi di stazionamento permanente non qualificati che creano più degrado e creano più delinquenza".