Nel 2024 in Toscana oltre 8 miliardi e mezzo di euro sono andati in fumo nel gioco d'azzardo, con la città di Prato a rappresentare un autentico caso sullo scenario nazionale per spesa pro capite più elevata d'Italia. I dati arrivano dal rapporto Azzardomafie di Libera che ha esaminato le cifre relative all'anno scorso arrivando a definire una vera mappa del fenomeno.
La Toscana è anche esempio virtuoso, dimostrandosi leader per la qualità della normativa di settore e per elevato numero di centri di cura e trattamento delle ludopatie.
Entrando nel dettaglio, tra punti di gioco fisici e online in Toscana nel 2024 la spesa in gioco d'azzardo è stata di 8 miliardi e 573 milioni (4 miliardi e 113 milioni in punti fisici e 4 miliardi e 460 milioni online).
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Come si vede dalla tabella qui sopra, la cifra toscana è ben lungi da quella registrata dalla regione al primo posto, la Lombardia in cui l'azzardo nel 2024 ha assorbito 24 miliardi e 841 milioni (fisico 12 miliardi e 455 milioni, online 12 miliardi e 386 milioni).
Le vincite sono state ben inferiori: 7 miliardi e 311 mila euro complessivi in Toscana.
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Il caso Prato
Il report di Libera dedica un capitolo intero alla situazione di Prato. Come detto, lì la spesa pro capite è la più elevata d'Italia: nel 2024, ogni abitante della città, minori compresi, ha speso in azzardo 4.298 euro contro ad esempio i 3.811 euro di Napoli o i 3.803 di Palermo, i 3.033 di Roma e 2.897 di Milano.
Ma anche le cifre complessive sono significative. Solo stando alla raccolta legale, se nel 2023 aveva raggiunto 849 milioni di euro (598 fisico e 251 online) nel 2024 è salita fino a 885 milioni (619 fisico e266 online).
"Si tratta delle cifre più alte della Toscana, superiori anche al capoluogo regionale Firenze, che arriva a 864 milioni", sottolineano gli analisti.
E poi c'è tutto il sommerso legato alle abitudini di gioco della comunità cinese, con il fiorire di bische clandestine dedite soprattutto al Mahjong. "Una città 'capitale' dell’azzardo che nasconde anche operazioni di riciclaggio", si legge nel documento.
Vizi e virtù
Fin qui le ombre, ma la Toscana rispetto al fenomeno del gioco d'azzardo è anche terra di luci. Ad esempio è leader per qualità della normativa di settore, più restrittiva e puntuale di altre.
Libera ha esaminato le leggi regionali relative alla materia attribuendo semafori verdi, gialli e rossi a seconda della loro efficacia stimata. La Toscana ha fatto il pieno di semafori verdi.
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Non solo, perché la regione è anche quella col maggior numero di centri attivi contro il disturbo da gioco d'azzardo, 24 in tutto. In Italia quelli pubblici e privati che operano sulla trincea delle ludopatie sono 210. La Toscana è in testa seguita dal Piemonte (23), dal Lazio (18), dalla Sicilia (17) e ancora dalla Puglia (16) e dal Veneto (15).