Lavoro

Gomma-plastica, aria di crisi per 8mila lavoratori

L'allarme dei sindacati riguarda anche il comparto del riciclo. Calano gli ordinativi, cresce sensibilmente il ricorso agli ammortizzatori sociali

Venti di crisi per gli oltre 8mila addetti del settore gomma-plastica in Toscana, al centro di una crisi che coinvolge anche il comparto del riciclo. I termini della questione sono presto detti: calano gli ordinativi e la produzione, lievitano i costi energetici, aumenta sensibilmente il ricorso agli ammortizzatori sociali.

A lanciare l'allarme sono Cgil e Filctem Cgil Toscana che esprimono grande preoccupazione. Il settore è attivo specialmente nelle province di Firenze, Pisa, Pistoia, Livorno e Lucca.

“Questa difficile situazione – dichiarano Fabio Berni (segretario confederale Cgil Toscana) e Giuseppe Dentato (segretario Filctem Cgil Toscana) – è caratterizzata da un drastico calo degli ordinativi e della produzione, da costi energetici insostenibili che compromettono la competitività delle aziende, dalla concorrenza di prodotti extra-Ue a basso costo e soggetti a normative sociali e ambientali differenti, dalla crisi contestuale di settori strettamente collegati (come l’automotive) e dal ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali”.

“All’interno del settore gomma-plastica – proseguono i sindacalisti – assistiamo inoltre al perdurare di una pesantissima crisi del comparto del riciclo delle materie plastiche, uno dei pilastri della transizione ambientale e dell’economia circolare, nonché della lotta all’inquinamento". 

In questo segmento, pesa l'offerta di plastica vergine o riciclata proveniente da paesi extra-Ue a costi pari a un terzo di quelli dei produttori italiani: "Tutto ciò rischia di espellere dal mercato imprese italiane che rappresentano un’eccellenza nella raccolta, nel riciclo e nella produzione di nuove plastiche, grazie a impianti all’avanguardia e personale altamente qualificato”, è la prospettiva tracciata dal sindacato.

Le aziende toscane continuano a operare, ma la domanda cola a picco lasciando affollati i magazzini. 

Cgil e la Filctem Toscana chiedono un intervento tempestivo da parte delle istituzioni e del governo. La piattaforma? Politiche industriali, misure per ridurre i costi energetici per cittadini e imprese, sistemi di certificazione a tutela delle produzioni locali.