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Liste d'attesa, in un anno 420mila prestazioni in più

Con i milioni stanziati dalla Regione e quelli autorizzati dal Governo sono state eseguite oltre 18mila operazioni chirurgiche in più rispetto al 2023

Nel 2024, grazie alle risorse stanziate dal Governo e dalla stessa Regione, sono state effettuate oltre 420mila prestazioni sanitarie in più rispetto al 2023, tra le quali oltre 18mila operazioni chirurgiche, più di 375mila prestazioni specialistiche ambulatoriali e quasi 27mila screening.

"Il sistema sanitario regionale, nello scorso anno, ha erogato tra visite e diagnostica oltre 12 milioni di prestazioni, senza considerare i laboratori di analisi - ha detto Eugenio Giani, presidente della Toscana - di fronte all’aumento della domanda di bisogni di salute siamo riusciti a contenere l’aumento delle liste d’attesa, grazie anche alle risorse autorizzate. L’obiettivo per il 2025 è migliorarsi ancora e molto riusciremo a fare grazie ai 10 milioni di risorse regionali stanziate".

"Molto spesso sentiamo dire che le Regioni non usano gli strumenti messi a disposizione dal Governo per contenere le liste di attesa - ha aggiunto Simone Bezzini, assessore regionale alla Sanità - la Toscana, invece, ha utilizzato tutti gli spazi autorizzati offrendo con quei pochi strumenti messi a disposizione 420mila prestazioni in più rispetto all’anno precedente".

Al momento, comunque, per il 2025 resta incertezza sulla disponibilità, da parte del Governo, di prendere provvedimenti simili a quelli già adottati. "A oggi possiamo parlare solo di scenari e non di piani operativi - ha spiegato Bezzini - perché il Governo aveva annunciato la riproposizione di autorizzazione di spesa in deroga dentro il fondo sanitario per produttività aggiuntiva e privato convenzionato, ma non si trova niente di tutto questo nei testi in Gazzetta ufficiale".

Intanto la Regione ha definito come impiegherà le risorse trovate nel proprio bilancio e destinate all’abbattimento delle liste di attesa. Saranno attivati progetti con i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia per prestazioni di diagnostica di primo livello. Infine, una parte dei 10 milioni sarà infine utilizzata per un percorso dedicato all’ortopedia.