Strumenti di assistenza e cura omogenei sul territorio regionale per i malati di Parkinson, accompagnando pazienti e caregivers dalla diagnosi in poi nel difficile percorso della patologia: su proposta dell’Organismo toscano per il governo clinico (Otgc), la giunta regionale toscana ha approvato il documento “Linee di indirizzo clinico-assistenziali per il trattamento della Malattia di Parkinson”, che definisce i principi organizzativi e operativi a cui le aziende sanitarie dovranno attenersi per la presa in carico dei pazienti.
Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronica e progressiva che compromette in maniera significativa la qualità della vita delle persone che ne sono affette, richiedendo un’assistenza continua, multidisciplinare e coordinata.
Le nuove linee guida, elaborate con il contributo delle Associazioni Parkinson della Toscana, prendono in esame l’intero percorso del paziente, dal momento della diagnosi alle fasi più avanzate della malattia, includendo:
- centri di riferimento specialistici, la medicina generale e tutte le professioni sanitarie coinvolte
- gestione della terapia farmacologica e dei trattamenti riabilitativi
- cure integrate e gli interventi di e-health, che introducono strumenti digitali per favorire il monitoraggio e la continuità dell’assistenza
- pianificazione di percorsi di Progetto di Salute, semplice o complesso a seconda delle condizioni cliniche, in grado di integrare gli aspetti sanitari e socio-assistenziali
- interventi dedicati al caregiver, frutto di un percorso di condivisione con le associazioni dei pazienti
- presa in carico delle fasi avanzate della malattia, fino al trattamento palliativo e al supporto nel fine vita
"Con l’adozione di queste linee di indirizzo, la Regione attua il Piano nazionale della Cronicità e il decreto ministeriale 77/2022, garantendo su tutto il territorio regionale la costruzione di Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (Pdta) di area vasta", spiega la Regione in una nota.
L’obiettivo è superare la frammentazione dei servizi e garantire un accesso uniforme alle cure, in una logica di continuità tra ospedale e territorio, valorizzando le competenze multidisciplinari e il ruolo strategico delle tecnologie digitali.
"Assistenza centrata sui bisogni individuali"
"La Toscana – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani – compie un passo importante per garantire a tutte le persone con Malattia di Parkinson un’assistenza omogenea, di qualità e centrata sui bisogni individuali. È un atto che rafforza il nostro sistema sanitario, perché unisce la competenza dei professionisti, l’esperienza delle associazioni e la capacità di costruire un modello di presa in carico integrato e vicino ai cittadini".
L’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini ha sottolineato: "Questa malattia, per la sua natura cronica e progressiva, richiede un percorso di cura che accompagni il paziente in tutte le fasi della vita. Con i nuovi Pdta di area vasta, le aziende sanitarie saranno chiamate a garantire non solo la gestione clinica, ma anche il supporto riabilitativo, socio-assistenziale e psicologico, includendo strumenti digitali e innovativi. È un approccio che mette al centro la persona e la sua rete familiare, riconoscendo il valore del lavoro condiviso con le associazioni dei pazienti".