Otto vittime in due mesi, otto morti sul lavoro fra Gennaio e Febbraio in Toscana a cui si aggiunge la tragedia avvenuta ieri a Camaiore e che è sfuggita al bilancio bimestrale sulla strage bianca tracciato nel report elaborato dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre su base dati Inail.
La cifra fornita dall'osservatorio mestrino è parte dei 138 decessi avvenuti a livello nazionale. Con i suoi 8 infortuni dall'esito mortale, la Toscana si colloca in fascia di rischio arancione sullo scenario nazionale, ovvero con un’incidenza infortunistica a esito mortale compresa tra il valore medio nazionale (4,2 per milione di occupati, esclusi gli eventi in itinere) e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Quanto a numeri assoluti, a guidare la classifica del maggior numero di vittime del lavoro è la Lombardia (17) seguita da Veneto (11), Puglia (9) e poi appunto la Toscana con Lazio e Piemonte (8).
Manifatturiero, trasporti e magazzinaggio, costruzioni e commercio risultano i settori più colpiti, mentre la fascia d'età con la mortalità più alta risulta quella tra i 55 e i 64 anni.
L’Osservatorio mestrino elabora mensilmente la zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori italiani, descritto dividendo l'Italia a colori. A finire in zona rossa rispetto ai dati aggiornati a fine Febbraio 2025, gli ultimi disponibili, sono state Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Puglia, Liguria, Abruzzo e Calabria.
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Tornando alla Toscana, ecco provincia per provincia la mappa delle morti bianche rilevate tra Gennaio e Febbraio 2025 in ordine di incidenza:
- Pistoia: 2 infortuni mortali su 122.616 occupati, 5° posto tra le province italiane con incidenza del 16,6%
- Massa-Carrara: un infortunio mortale su 80.801 occupati, 12° posto tra le province italiane con incidenza sugli occupati del 12,4%
- Siena: un infortunio mortale su 119.958 occupati, 23° posto tra le province italiane con incidenza del 8,3%