Economia

L'oro al raddoppio traina l'impennata dell'export

Il 2024 si è chiuso con crescita delle esportazioni regionali dei distretti a doppia cifra, ben oltre la media nazionale. Toscana seconda in Italia

L'export dell'oreficeria del distretto aretino segna un record volando oltre il raddoppio (+119,3%) e traina le esportazioni distrettuali di tutta la Toscana, con chiusura del 2024 in crescita del +20,3% rispetto al 2023, molto superiore alla media nazionale ferma al +3,3%: il risultato è cristallizzato nell’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo.

Il dato colloca la Toscana sul podio nazionale, seconda in Italia per performance distrettuale dietro alla Lombardia e seguita dal Veneto.

Il report è stato illustrato ieri a Firenze nella sede fiorentina della Banca, alla presenza di Alessandro Sordi, vicepresidente Confindustria Toscana Centro e Costa, e di Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

Oro e farmaci protagonisti dell'exploit

A trainare la crescita sono stati in particolare due specializzazioni: il distretto dell’Oreficeria di Arezzo e il polo farmaceutico toscano. 

L’Oreficeria ha registrato un vero e proprio boom, passando da 3,5 miliardi di euro nel 2023 agli attuali 7,7 miliardi con una crescita di oltre 4 miliardi grazie soprattutto alla domanda proveniente dalla Turchia, da ricondurre al ruolo di hub di questo mercato, alla forte domanda di oro indotta dalle tensioni inflative e alle politiche all’importazione adottate. 

Un ulteriore contributo importante alla crescita è venuto dai poli della farmaceutica e biomedicale che nel 2024 hanno realizzato 10,8 miliardi di euro di esportazioni con un balzo del 35,6% sostenuto soprattutto dalle esportazioni dalla provincia di Firenze che rappresenta il 96% del comparto monitorato.

Anno complicato per la moda 

Il sistema moda, pur rimanendo il settore con il maggior valore assoluto, con 18,7 miliardi di euro di esportazioni, ha vissuto un anno più complesso. Alcuni distretti, in particolare quelli legati al lusso dell’area fiorentina, hanno subito un calo a causa della debolezza della domanda penalizzata dalle spinte inflazionistiche che hanno eroso potere di acquisto delle famiglie europee e dal rallentamento dei consumi cinesi. 

Tra i singoli distretti si osserva un calo delle esportazioni più rilevante per la Pelletteria e calzature di Firenze e per l’Abbigliamento di Empoli, mentre, grazie alla ripresa nell’ultimo trimestre, il distretto del Tessile e abbigliamento di Prato ha contenuto il calo al -1,7%.

Gli altri distretti: chi sale e chi scende

L’agroalimentare ha avuto un buon andamento, con una crescita complessiva del 23,4% che ha interessato soprattutto il distretto dell’Olio toscano e dei Vini dei colli fiorentini e senesi in particolare verso negli Stati Uniti che si confermano il primo mercato. Il Florovivaistico di Pistoia ha invece mantenuto livelli stabili rispetto all’anno precedente.

Il comparto dei Mezzi di trasporto si distingue per un buon andamento nel distretto della Nautica di Viareggio trainata dai superyacht, e una leggera contrazione per la Camperistica della Val d’Elsa penalizzata in particolare dal calo dell’ultimo trimestre dell’anno. Il mercato che ha risentito maggiormente del calo della domanda è quello tedesco che nonostante la contrazione registrata resta il primo sbocco del distretto, seguito dalla Francia.

Il distretto del Cartario di Lucca ha chiuso il 2024 con un valore di 1,3 miliardi di euro di esportazioni con un calo di 79,2 milioni rispetto al 2023, frutto in particolare delle minori esportazioni maturate nel primo semestre che sono state recuperate solo parzialmente nella seconda parte dell’anno. In particolare, la contrazione più rilevante si è registrata nelle vendite verso la Polonia che da terzo mercato di riferimento si colloca al sesto posto nel 2024. Si consolida, invece, il ruolo della Francia al primo posto, seguita da Germania e Spagna. 

Sempre nella filiera dell’industria cartaria, si segnala il buon andamento del distretto delle Macchine per l’industria cartaria di Lucca che ha realizzato 643 milioni di euro di esportazioni con una crescita del 9,6%. Grazie a un balzo del 23% gli Stati Uniti si confermano come primo mercato di riferimento con oltre 104 milioni di euro di esportazioni legate anche ai recenti investimenti realizzati nel mercato americano da produttori del distretto cartario.

Infine, nei distretti del sistema casa, emerge in positivo il Marmo di Carrara che ha raggiunto il valore di 805 milioni di euro con una variazione del 12,3% maturata in particolare nella seconda parte dell’anno. 

Il distretto del Mobile imbottito e sistemi per dormire di Quarrata e Prato ha subito invece una riduzione delle esportazioni che ha interessato tutti i trimestri dell’anno. In particolare, ha pesato il calo delle esportazioni verso Francia, Germania e Stati Uniti.

Le prospettive con l'incertezza dei mercati

Il mercato americano si distingue come il primo sbocco commerciale per la Toscana con una crescita delle esportazioni del +8,9% rispetto al 2023, che ha riguardato soprattutto il settore agroalimentare.

Le prospettive per il 2025 sono positive ma condizionate dall’incertezza economica globale e dalle tensioni protezionistiche. Sarà quindi fondamentale per le imprese toscane cogliere le opportunità di crescita presenti nei diversi mercati attraverso strategie di diversificazione.