Pane e pasta? Un salasso da 160 milioni di euro di maggior spesa solo nel 2022 per le famiglie toscane, che si accompagna a quello per comprare la verdura (159 milioni in più), grigliare la carne (143 milioni di euro) o mettere il latte nel caffè della colazione (112 milioni considerando anche formaggi e uova): è il peso dell'inflazione che lo scorso anno ha pesato sulle tasche dei toscani per 845 milioni di euro solo per far la spesa.
Ad analizzare i dati Istat alla cartina di tornasole dei vari generi alimentari è stata Coldiretti Toscana, che ha stilato una classifica degli aumenti per il 2022. Con timori anche per l'anno in corso: "Secondo l’Ipsos il 2023 - rammenta l'associazione degli agricoltori - non sarà migliore con l’82% degli italiani che ritiene che i prezzi aumenteranno più velocemente dei redditi delle persone".
Complessivamente ogni famiglia toscana ha speso, considerando l’inflazione media per ogni singola voce, 510 euro in più per prodotti alimentari e bevande analcoliche a causa di un aumento medio dell’inflazione dell’8,2%.
Dopo pane e pasta, verdura, carne, latte formaggi e uova i maggiori rincari hanno toccato il pesce (69 milioni di euro in più, in tutto, per i toscani nel 2022), e poi olio, burro e grassi (+52 milioni), bevande analcoliche dal caffè alle acque minerali fino ai succhi (+52 milioni). Chiudono la classifica degli aumenti a zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci (+25 milioni) e sale, condimenti e alimenti per bambini (+13 milioni).
I rincari si sono abbattuti sulle materie prime, ma anche sulle filiere che li generano in termini di costi energetici, per gli imballaggi, per i trasporti del prodotto finito, per concimi, mangimi e foraggi per le aziende agricole e zootecniche. A fronte di ciò, 8 toscani su 10 vanno a far la spesa con una lista ponderata delle necessità che seguono pedissequamente. Ancora, è sempre l'indagine Coldiretti Toscana, il 72% dei toscani predilige i discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta e in promozione.