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Peronospora della vite, via libera ai ristori

Per il fungo che ha attaccato i filari toscani il ministero ha riconosciuto il carattere di eccezionalità. Danni per 260 milioni di euro

Un grappolo d'uva danneggiato dal fungo della vite

Via libera ai ristori per le imprese vitivinicole toscane colpite dalla peronospora, il fungo della vite che nella passata stagione ha provocato danni quantificati in 260 milioni di euro dalla ricognizione effettuata dalla Regione Toscana.

E ora il ministero per le politiche agricole e forestali ha riconosciuto l'eccezionalità dell'infezione da Plasmopara viticola (la peronospora, appunto), aprendo la via alla possibilità di ricevere indennizzi per le aziende dell'intero territorio regionale. 

"Il settore vitivinicolo è la locomotiva agricola della Toscana con un valore alla produzione di poco meno di 1,2 miliardi di euro. Sono 12.700 le aziende del settore - ricorda Coldiretti Toscana - 60mila gli ettari coltivati a vite di cui il 32% con metodo biologico, 58 le indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 Dop (11 Docg e 41 Doc) e 6 Igt.

Il decreto è appena stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Coldiretti Toscana fa sapere che le domande di aiuto potranno essere presentate ad Agea entro il termine perentorio di 45 giorni dalla data di pubblicazione.

"Il 2023 è stato un anno molto complicato per la viticoltura toscana che ha dovuto fare i conti con gli effetti degli eventi estremi, uno ogni due giorni, e con gli attacchi insistenti della peronospora scatenati da condizioni climatiche particolarmente favorevoli che hanno costretto le aziende a numerosi trattamenti fitosanitari per salvare le viti con un notevole aumento dei costi di produzione", rammenta la stessa Coldiretti regionale.