In Toscana oltre uno studente su 6 (il 15,1% dell'intera popolazione studentesca) non ha cittadinanza italiana, incidenza che supera quella media nazionale del 12,2%: il dato è espresso nel rapporto “Chiamami col mio nome” diffuso oggi da Save the Children e che ha esaminato la presenza nelle classi di ragazzi minori con background migratorio.
Si scopre così che in Italia nell'anno scolastico 2022-2023 (base dati Ministero dell'istruzione e del merito 2024) circa uno studente su 8 (12,2%, circa 865mila) non aveva la cittadinanza italiana, un valore quadruplo rispetto a 20 anni fa.
In termini assoluti, la Lombardia, con più di 231mila alunni (un quarto del totale) è la regione che registra la maggiore presenza, seguita da Emilia-Romagna e Veneto.
Dal punto di vista dell’incidenza percentuale sulla popolazione studentesca totale, invece, la prima regione è l'Emilia-Romagna (18,4%), seguita da Lombardia (17,1%), Liguria (15,8%), Veneto (15,2%) e poi appunto la Toscana (15,1%).
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In coda, con meno del 4% di alunni senza cittadinanza italiana sul totale degli alunni, ci sono Molise, Puglia, Campania e Sardegna.
"La scuola italiana - analizzano gli esperti di Save the Children - è segnata da profonde diseguaglianze nei percorsi educativi tra gli studenti senza e con background migratorio. Nonostante alcuni segnali incoraggianti, le ragazze e i ragazzi senza cittadinanza italiana spesso affrontano un percorso scolastico più accidentato, con una maggiore incidenza di ritardi scolastici, dispersione e abbandono, che compromettono le aspirazioni, il potenziale e il futuro di migliaia di bambini, bambine e adolescenti".
"Al di là delle difficoltà, l'istruzione è percepita dai giovani con background migratorio e dalle loro famiglie come un valore fondamentale e come uno strumento di realizzazione personale e sociale".