Seimila servizi erogati, 2.500 consulenze e 418mila toscani coinvolti in esperienze di volontariato, 180mila in maniera continuativa: è il 2025 di Cesvot, che tira le somme di un anno significativo per il volontariato toscano, caratterizzato da una forte vitalità di partecipazione e dall’emergere di nuove forme di impegno.
La Toscana del resto è tra le regioni italiane con il più alto tasso di partecipazione civica: secondo i dati Istat, oltre 418mila toscani sono coinvolti in esperienze di volontariato e circa 180mila svolgono un impegno continuativo.
L’indagine demoscopica “Cittadini, volontariato e vita sociale in Toscana” (Sociometrica 2025) evidenzia che un toscano su tre dedica parte del proprio tempo ad attività di comunità e che il potenziale di nuove energie disponibili è molto più ampio di quanto spesso percepito.
In Toscana operano oltre 12mila enti del terzo settore, distribuiti in modo articolato sul territorio regionale. Firenze guida la classifica provinciale, seguita da Lucca, Pisa, Arezzo e Pistoia.
"Volontariato toscano vitale e capace di rinnovarsi"
La prevalenza numerica delle Associazioni di promozione sociale rispetto alle Organizzazioni di volontariato riflette soprattutto l’effetto del Runts e la riorganizzazione delle reti associative, ma racconta anche un cambiamento nei linguaggi e nelle forme di partecipazione.
"Il 2025 ci consegna un volontariato toscano vivo, consapevole e capace di rinnovarsi. Nonostante le difficoltà e la complessità dei bisogni sociali, il movimento continua a essere una vera infrastruttura civile per le nostre comunità. La disponibilità delle persone non è mai venuta meno: ciò che cambia sono i modi di partecipare, i linguaggi, le aspettative", dichiara il presidente Cesvot Luigi Paccosi.
"La sfida dei prossimi anni - prosegue - non sarà inseguire i volontari, ma creare contesti accoglienti, chiari e sostenibili in cui le persone abbiano voglia di restare. Cesvot continuerà ad accompagnare le associazioni in questo percorso, con ascolto, competenza e una presenza territoriale sempre più vicina ai bisogni reali dei territori".
I numeri e le attività del 2025
A dicembre 2025 sono oltre 32mila gli iscritti all’area riservata MyCesvot, 110mila i partecipanti alle iniziative pubbliche, 842 le richieste di orientamento al volontariato, più di 1.400 i partecipanti a corsi e seminari e oltre 2.500 i servizi di consulenza erogati. L’identikit degli utenti di Cesvot è rappresentato in particolare da donne, con titolo di laurea o diploma, dai 30 ai 54 anni, attive nel mondo del lavoro.
Nel corso del 2025 Cesvot ha erogato circa 6mila servizi, raggiungendo oltre 25mila utenti tra enti e volontari. Accanto ai servizi tradizionali, Cesvot ha rafforzato i percorsi di ascolto e orientamento al volontariato e sviluppato interventi mirati nelle aree interne e nei contesti più fragili, come confermato dalla recente ricerca dedicata all’Isola d’Elba.
Il 2025 inoltre Cesvot ha lanciato il progetto “Ci siamo! Il coraggio di innovare”, un progetto dedicato a promuovere il ricambio generazionale e valorizzare il contributo dei giovani nel volontariato toscano. Il percorso, rivolto a 40 volontari under 35, ha offerto formazione, confronto e networking per sviluppare competenze trasversali, approfondire il contesto del terzo settore e costruire nuove connessioni sul territorio.
Da questo percorso è nato il Manifesto dei giovani volontari che ha identificato 10 punti programmatici sul ruolo delle nuove generazioni nel volontariato.
I giovani: dinamiche del ricambio generazionale
Il ricambio generazionale è in atto ma non è lineare. Una ricerca Cesvot che sarà pubblicata nei primi mesi del 2026 mostra che il 19% dei volontari toscani ha meno di 30 anni. Il 25% degli enti segnala un aumento dei volontari, quasi un terzo lamenta difficoltà nel trattenerli e il resto rileva un sostanziale equilibrio.
Dal 2020, il servizio di orientamento Diventa Volontario ha favorito l’inserimento di oltre 1.100 nuove persone in 476 enti, con un contributo costante soprattutto nelle fasce 30-64 anni. "Quando una persona entra in un’associazione - spiega Cesvot - porta con sé motivazioni, attese e il desiderio di sentirsi parte di qualcosa. L’accoglienza è il momento decisivo e la differenza tra un’esperienza estemporanea e un impegno duraturo".
Proprio a queste sfide è dedicata la pubblicazione numero 100 della collana “Quaderni” di Cesvot, “Parole che aiutano a crescere”, un traguardo che racconta 25 anni di riflessione sul volontariato. Il volume affronta due questioni centrali, unendo con un approccio innovativo marketing e psicologia: la capacità delle associazioni di comunicare la propria identità e la capacità di accogliere e valorizzare i nuovi volontari.
Nuove forme di partecipazione
Il volontariato toscano continua a essere un pilastro delle relazioni sociali e dei servizi di prossimità, ma mostra segnali chiari di trasformazione. Crescono le forme di impegno flessibile, soprattutto tra i giovani, mentre aumentano le richieste di competenze specifiche e di accompagnamento organizzativo da parte delle associazioni.
Le aree di impegno tradizionali, dal sociale alla protezione civile, si affiancano sempre più ad ambiti emergenti come ambiente, cultura, beni comuni e supporto alle fragilità emotive.
L’82,7% dei toscani esprime fiducia nei confronti del volontariato, confermandolo come uno dei riferimenti civici più credibili. La crescita del volontariato individuale, spesso attivato in risposta alle emergenze o nato in modo spontaneo, è una delle tendenze più significative degli ultimi anni. Nell’ultima rilevazione Cesvot, il 43% degli enti considera questo fenomeno non come un’alternativa ma come una modalità con cui collaborare.
"È un segnale importante: le organizzazioni - è l'analisi Cesvot - riconoscono che molte persone oggi si attivano fuori dai canali tradizionali, e che il loro contributo rappresenta una risorsa. Le associazioni restano il luogo dove si costruiscono relazioni e responsabilità collettive, ma la sfida non è scegliere tra volontariato individuale e organizzato: è farli dialogare, accogliere le energie spontanee e accompagnarle in percorsi più stabili quando possibile".
Obiettivi Cesvot per il 2026
"Nel 2026 Cesvot continuerà a camminare accanto agli enti del terzo settore toscani, rafforzando le proprie azioni strategiche per accompagnarne la crescita e lo sviluppo", spiega una nota.
"Nei territori, attraverso progetti di animazione, spazi di confronto condivisi con le associazioni e servizi di orientamento e accompagnamento al volontariato, le Delegazioni territoriali saranno sempre più luoghi di ascolto e di relazione, capaci di mettere in connessione persone, esperienze e bisogni, favorendo l’incontro tra nuovi volontari e comunità locali", è la prospettiva tracciata.
In questo percorso, centrale resterà l’attenzione al futuro del volontariato, con un impegno costante nella promozione del ricambio generazionale: "Percorsi formativi dedicati ai giovani dirigenti e una nuova edizione del laboratorio under 35 “Ci siamo!” offriranno occasioni di partecipazione e crescita, per sostenere il ruolo attivo del volontariato nella costruzione delle politiche pubbliche, in dialogo con le istituzioni e gli attori dei territori".