Cronaca

Reperti etruschi rarissimi in negozio e a casa

A individuare e sequestrare vari pezzi pregiati sono stati i finanzieri che hanno sequestrato 7 oggetti d'epoca precristiana denunciando due persone

I reperti sequestrati

L'ipotesi è che quei reperti etruschi rarissimi provenissero da scavi non autorizzati: la guardia di finanza di Poppi ha denunciato due persone per ricettazione di beni culturali, ponendo sotto sequestro i pezzi pregiati risalenti al periodo tra il VII e il VI secolo avanti Cristo, di probabile provenienza dall’area dell’Etruria meridionale, ovvero dall'alto Lazio.

I finanzieri li hanno scoperti nel corso di un controllo amministrativo in un negozio dell'Aretino dove c'erano 5 pezzi. Un altro reperto archeologico è poi stato trovato a casa del titolare dell'azienda, mentre il settimo è saltato fuori nell'hinterland fiorentino nell'abitazione del secondo uomo, ritenuto il fornitore.

I reperti sono manufatti in ceramica e terracotta di inestimabile valore: sono due oinochoe (brocca di vino) in bucchero (tipo di ceramica nera e lucida), un oinochoe in ceramica d’impasto a bocca trilobata, un holmos (vaso su alto piede) in ceramica d’impasto rosso, un kylix (coppa per il vino) in bucchero, una olla biconica (recipiente di terracotta, destinato per lo più alla cottura o alla conservazione dei cibi), una tazza attingitoio.

L’intervento è stata svolto in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo che ha stabilito la datazione e l’origine degli oggetti. Le tracce di incrostazioni terrose, di solidificazioni calcaree e, in alcuni casi, di fratture portano a ritenere che possano provenire da scavi non autorizzati del sottosuolo.