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Travolti dalla burocrazia, 35mila pagine l'anno di scartoffie

Sulle imprese grava pesantemente il costo di pratiche e cavilli, e quelle fiorentine sono addirittura nella top ten del poco ambito rank nazionale

Nel 2025 il giorno più nero è stato il 18 Aprile, quando sono stati pubblicati i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale (gli ex studi di settore) che hanno scaraventato sulle imprese un supplemento da 5.157 pagine di scartoffie le quali hanno concorso a formare il totale di 35mila pagine l'anno di pratiche burocratiche: a tirar le somme è stata la Cgia di Mestre in uno studio nazionale che pone Firenze nella top ten delle province in sofferenza.

La stima è che per le aziende della città metropolitana fiorentina la burocrazia abbia un costo annuo di un miliardo e 237 milioni di euro, cifra che porta Firenze al 7° posto nella poco ambita graduatoria nazionale guidata da Milano con 6 miliardi e 144 milioni di euro di spese per gestire i rapporti con la pubblica amministrazione. Tanta roba davvero, così come per le ditte delle province che completano il podio italiano ovvero Roma (5 miliardi e 436 milioni di euro in spese burocratiche) e Torino (2 miliardi e 252 milioni di euro).

Se quanto alla Toscana in vetta c'è Firenze, in coda tirano un sospiro di sollievo le imprese della provincia di Massa-Carrara per le quali, secondo le stime della Cgia mestrina, il costo annuo delle pratiche burocratiche è di 159 milioni di euro a fronte di un Pil di 5 miliardi e 544 milioni di euro.

Ma ecco in Toscana la mappa delle imprese che più soffrono il peso della burocrazia. La posizione è quella nel rank nazionale delle province italiane.