Migranti nel degrado, lasciati addirittura per giorni senza cibo: 5 persone sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) di Firenze e dai militari dell'Arma nel territorio di riferimento a seguito di un'indagine su centri d'accoglienza straordinari (Cas) per migranti in Toscana e nel resto del territorio nazionale gestiti da un'unica società, finita sotto sequestro per una somma complessiva di 720.579,87 euro.
Le persone oggetto di misura cautelare - una in carcere e 4 ai domiciliari - dovranno rispondere a vario titolo di "concussione nei confronti di soggetti richiedenti asilo sul territorio, frode nelle pubbliche forniture, nonché plurimi episodi di truffa aggravata in danno dello Stato e numerose false attestazioni in atti pubblici", riferisce una nota del Nas.
Si tratta di due uomini di 58 e 47 anni (fra cui colui per il quale si sono aperte le porte del carcere) e tre donne di 37, 45 e 47 anni.
L'attività investigativa è iniziata nel 2023 proprio a seguito delle condizioni riscontrate in uno dei Cas toscani, nello specifico in provincia di Pistoia, per poi allargarsi al resto delle strutture gestite dalla medesima società.
Le testimonianze e le analisi documentali hanno portato alla ricostruzione di un quadro degradato in primis igienicamente, con tanto di referti su conseguenze in termini di salute dei migranti rispetto alla sporcizia degli ambienti. Per di più, ai richiedenti asilo veniva fornito poco cibo, e la quota di 2,5 euro al giorno di permanenza nel Cas veniva versata solo saltuariamente. In un caso erano stati gli abitanti del luogo a sostenere i migranti donando loro del cibo. Niente assistenza neppure sotto il profilo linguistico, medico, psicologico.
Da lì l'inchiesta è approdata anche a strutture dell'Aretino in Toscana e poi delle regioni Campania e Lombardia.