Economia

Turisti in calo e frenano le presenze nazionali

La crescita del segmento di visitatori stranieri non è sufficiente a colmare la contrazione di quello italiano. La frenata pesa sugli alberghi

Turisti in calo in Toscana, specialmente gli italiani con una contrazione che interessa soprattutto la ricettività alberghiera: è il quadro cristallizzato dall'Istituto regionale di programmazione economica (Irpet) nell'ultima nota congiunturale che prende in esame i primi 9 mesi del 2025.

Complessivamente, le presenze turistiche hanno registrato un calo del -1,9%. Sul dato pensa soprattutto il crollo della componente nazionale (-2,1%), solo parzialmente compensata dalla crescita, seppur molto contenuta, del turismo internazionale (+0,4%).

Quanto al tipo di ospitalità sostanzialmente tiene il comparto extra-alberghiero (-0,7%) che vanta una performance positiva del segmento straniero (+1,5%). "Di contro, la ricettività alberghiera mostra una flessione significativa (-5,1%) che coinvolge sia la componente italiana (-7,4%) sia, in misura minore, quella estera (-2,7%)", recita la nota Irpet.

Il traino dell'arte, il fascino della montagna

Le principali città d’arte, unite ai circuiti culturali decentrati, continuano ad essere un forte attrattore e registrano infatti un incremento di presenze addirittura a cifra doppia: il +10,5%, grazie alla decisa crescita dei flussi internazionali sia extra-europei (+12,4%) che europei (+10,6%). 

A seguire, in termini di intensità, si collocano le località montane (+9,6%) dove emerge la vivacità della componente europea (+13,2%) anche se i flussi finiscono con l'incidere limitatamente sulla dinamica regionale complessiva a causa del loro peso specifico contenuto. Tuttavia: "Rivestono un ruolo fondamentale per la sostenibilità socio-economica delle comunità locali", sottolineano gli esperti.

Nel caso degli ambiti collinari, si osserva una crescita complessiva molto moderata (+0,9%), sostenuta principalmente dai mercati extra-europei (+5,4%) e dai turisti toscani (+1,8%): "Colpiscono, invece, le lievi diminuzioni della domanda italiana da fuori regione (-0,9%) e dei mercati europei (-0,5%), tradizionali pilastri dell’attrattività di queste aree", approfondisce la nota. 

L'analisi vede invece la conferma della contrazione per i territori balneari, trend già rilevato nei primi cinque mesi dell’anno (-6,0%) e determinato in particolare dal calo delle presenze europee (-6,4%), dei toscani (-8,3%) e degli italiani non residenti in Toscana (-5,1%): "Negli ultimi due anni sembra emergere un problema di competitività soprattutto nei segmenti di domanda sensibili alla variabile prezzo, fenomeno accentuato dall’inflazione, dalla stagnazione dei redditi e dalla crescita di destinazioni mediterranee alternative con livelli di prezzo più favorevoli", è il parere degli studiosi Irpet.

L'estate

Stringendo la lente sul periodo estivo (Giugno-Settembre) le dinamiche non si discostano di molto da quelle del periodo complessivo, con una variazione regionale che si attesta sul -1,7%

Il calo risulta marcato per quanto riguarda le destinazioni balneari (-5,3%), mentre sono sostanzialmente stabili le aree collinari (+0,4%).

Arte e montagna registrano anche in questo caso buoni risultati mettendo rispettivamente a segno un +8,5% e un +10,2%.

Nota metodologica

"L’analisi del movimento turistico in Toscana nei primi nove mesi del 2025 mostra due tendenze analoghe, sebbene non perfettamente sovrapponibili, a seconda che si consideri o meno l’effetto della variazione nel numero di strutture che non assolvono all’obbligo di comunicare arrivi e presenze. La quota di tali strutture, infatti, cresce dal 22,1% dei primi nove mesi del 2024 al 29,9% del 2025, influenzando inevitabilmente la dinamica delle presenze registrate. Per neutralizzare l’impatto dell’aumentato livello di inadempienza, si è ritenuto opportuno adottare una metodologia basata sull’esclusione dall’analisi delle strutture che, in almeno uno dei primi nove mesi degli anni considerati (2019, 2024 e 2025), non hanno adempiuto all’obbligo di comunicazione" (Irpet, Nota congiunturale 37/2025).